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RIVELAZIONE E SACRE SCRITTURE

1.               Uno strano rito

– Oggi parliamo della Bibbia.

– Ah, bene, finalmente… ‘La Parola di Dio’! – No, ho detto la Bibbia. – Appunto, la ‘Parola di Dio’. – Vuoi dire che tu pensi che tutti i 73 libri che formano quella biblioteca che chiamiamo Bibbia sono… ‘Parola di Dio’? – Così c’insegna il Magistero della Chiesa Cattolica. In chiesa, durante la Messa, ogni volta che viene data lettura di brani della Bibbia, il lettore conclude con la formula: ‘Parola di Dio’ e tutti rispondono: ‘Rendiamo grazie a Dio’. – Va bene. Allora voglio proporti un piccolo rito. Io leggerò qualche brano della Bibbia e tu alla fine risponderai: ‘Parola di Dio’. – Va bene. E tu risponderai: ‘Rendiamo grazie a Dio’? – Non te lo posso assicurare. Partiamo? – D’accordo. – Leggo dal ‘Libro della Genesi’: “Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male. E il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. Il Signore disse: ‘Sterminerò dalla terra l’uomo che ho creato: con l’uomo anche il bestiame e i  rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito d’averli fatti’. Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore” [1]. ‘Parola di Dio’! – Bene. Andiamo avanti. Leggo ora un brano dal ‘Libro dei Giudici’: “Allora lo spirito del Signore venne su Iefte ed egli attraversò Gàlaad e Manàsse, passò a Mizpa di Gàlaad e da Mizpa di Gàlaad raggiunse gli Ammoniti. Iefte fece voto al Signore e disse: ‘Se tu mi metti nelle mani gli Ammoniti, la persona che uscirà per prima dalle porte di casa mia per venirmi incontro, quando tornerò vittorioso dagli Ammoniti, sarà per il Signore e io l’offrirò in olocausto’. Quindi Iefte raggiunse gli Ammoniti per combatterli e il Signore glieli mise nelle mani. Egli li sconfisse da Aroer fin verso Minnit, prendendo loro venti città, e fino ad Abel-Cheramin. Così gli Ammoniti furono umiliati davanti agli Israeliti. Poi Iefte tornò a Mizpa, verso casa sua; ed ecco uscirgli incontro la figlia, con timpani e danze. Era l’unica figlia: non aveva altri figli, né altre figlie. Appena la vide, si stracciò le vesti e disse: ‘Figlia mia, tu mi hai rovinato! Anche tu sei con quelli che mi hanno reso infelice! Io ho dato la mia parola al Signore e non posso ritirarmi’. Essa gli disse: ‘Padre mio, se hai dato parola al Signore, fa’ di me secondo quanto è uscito dalla tua bocca, perché il Signore ti ha concesso vendetta sugli Ammoniti, tuoi nemici’. Poi disse al padre: ‘Mi sia concesso questo: lasciami libera per due mesi, perché io vada errando per i monti a piangere la mia verginità con le mie compagne’. Egli le rispose: ‘Và!’, e la lasciò andare per due mesi. Essa se ne andò con le compagne e pianse sui monti la sua verginità. Alla fine dei due mesi tornò dal padre ed egli fece di lei quello che aveva promesso con voto (Gd 11,30-39). Bel racconto… che ne dici? – ‘Parola di Dio’. – Sicuro? – Sto ai patti. – Sì, ma rispondi solo finché te la senti, d’accordo? Voglio dire finché te la senti di avallare comportamenti del genere. Vediamo un po’, ah ecco qua, questo bel salmo di Davide, almeno così sembra. Te ne leggo solo alcuni versetti, presi qua e là: “Dio della mia lode, non tacere, poiché contro di me si sono aperte la bocca dell’empio e dell’uomo di frode; parlano di me con lingua di menzogna. Mi investono con parole di odio, mi combattono senza motivo. In cambio del mio amore mi muovono accuse, mentre io sono in preghiera. Mi rendono male per bene e odio in cambio di amore. Suscita un empio contro di lui e un accusatore stia alla sua destra. Citato in giudizio, risulti colpevole e il suo appello si risolva in condanna. Pochi siano i suoi giorni e il suo posto l’occupi un altro. I suoi figli rimangano orfani e vedova sua moglie. Vadano raminghi i suoi figli, mendicando, siano espulsi dalle loro case in rovina. L’usuraio divori tutti i suoi averi e gli estranei facciano preda del suo lavoro. Nessuno gli usi misericordia, nessuno abbia pietà dei suoi orfani. La sua discendenza sia votata allo sterminio, nella generazione che segue sia cancellato il suo nome. Liniquità dei suoi padri sia ricordata al Signore, il peccato di sua madre non sia mai cancellato. Siano davanti al Signore sempre ed egli disperda dalla terra il loro ricordo… Sia questa da parte del Signore la ricompensa per chi mi accusa, per chi dice male contro la mia vita” (Sl 109,1-15.20). – Parola di… Davide. – Che cos’è? Un ‘lapsus’? – Quello che hai appena letto, francamente, mi sembra esprima la volontà di Davide non di Dio! – Andiamo avanti: “Samuele disse a Saul: ‘Il Signore ha inviato me per consacrarti re sopra Israele suo popolo. Ora ascolta la voce del Signore. Così dice il Signore degli eserciti: Ho considerato ciò che ha fatto Amalek a Israele, ciò che gli ha fatto per via, quando usciva dall’Egitto. Va’ dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini (1 Sam 15,1-3). ‘Parola di Dio’… ma sembra, con tutto il rispetto, un Dio senza pietà! – Sentiamo San Paolo: “Vorrei che tutti fossero come me; ma ciascuno ha il proprio dono da Dio, chi in un modo, chi in un altro. Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io; ma se non sanno vivere in continenza, si sposino; è meglio sposarsi che ardere. Agli sposati poi ordino, non io, ma il Signore: la moglie non si separi dal marito e qualora si separi, rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito e il marito non ripudi la moglie. Agli altri dico io, non il Signore: se un nostro fratello ha la moglie non credente e questa consente a rimanere con lui, non la ripudi; e una donna che abbia il marito non credente, se questi consente a rimanere con lei, non lo ripudi: perché il marito non credente viene reso santo dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri, mentre invece sono santi” (1 Cor 7,7-14). ‘Parola di Dio’… e di San Paolo. – Vedi che non riesci a dire solo ‘Parola di Dio’? – Ancora San Paolo: Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea (1 Cor 14,35-16). – Parola di … – Capisco la tua esitazione. Senti ancora San Paolo: Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l’uomo, e capo di Cristo è Dio. Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo. Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata. Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra. L’uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo. E infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza a motivo degli angeli (1Cor 11,3-10). – Parola di San Paolo! – Allora, caro Michele, sei ancora onvinto che la Bibbia nel suo insieme possiamo chiamarla ‘Parola di Dio’? – Eppure il Magistero la presenta così. C’è un documento del Concilio Vaticano II dal Titolo ‘Dei Verbum’, che significa appunto ‘Parola di Dio’. – E’ vero. Ascolta ora un antico Saggio, il Qoelet: “Riguardo ai figli dell’uomo mi son detto: Dio vuol provarli e mostrare che essi di per sé sono come bestie. Infatti la sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa; come muoiono queste muoiono quelli; c’è un solo soffio vitale per tutti. Non esiste superiorità dell’uomo rispetto alle bestie, perché tutto è vanità. Tutti sono diretti verso la medesima dimora: tutto è venuto dalla polvere e tutto ritorna nella polvere. Chi sa se il soffio vitale dell’uomo salga in alto e se quello della bestia scenda in basso nella terra? Mi sono accorto che nulla c’è di meglio per l’uomo che godere delle sue opere, perché questa è la sua sorte. Chi potrà infatti condurlo a vedere ciò che avverrà dopo di lui?” (Qo 5,18-22). Allora? ‘Parola di Dio’? – Vedo che vuoi mettermi in imbarazzo. – Ora voglio rasserenarti: ‘Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi” (Gv 14,13-17). ‘Parola di Dio’! Abbiamo davvero bisogno dell’aiuto dello Spirito Santo. ‘Rendiamo grazie a Dio!’. Vedi, ho risposto a tono. Però, anche qui non sappiamo che cosa esattamente Gesù disse. Non sono le ‘ipsissima verba’ di Gesù, come dicono gli esegeti. Ma certamente queste parole esprimono un messaggio che è in accordo con l’insegnamento complessivo di Gesù che troviamo nei Vangeli. – Quindi non possiamo essere sicuri in modo assoluto di nessuna parola contenuta nella Bibbia, anche se ci sembra ispirata veramente da Dio? – Hai detto bene ‘ci sembra’. Non dobbiamo assolutizzare nessuna affermazione o rivelazione della Bibbia per non cadere nel letteralismo, nel razionalismo o nel dogmatismo. Solo Dio è ‘assoluto’ ma nessuna parola attribuita a Dio è Dio, e quindi è un grave errore renderla ‘assoluta’. – Quindi qual è l’atteggiamento migliore da assumere nei confronti delle Sacre Scritture? – E’ necessario interpretarle, ma per farlo sono determinanti i ‘criteri d’interpretazione’ che sono offerti dalla stessa Scrittura. Imporre altri criteri  tratti dalla teologia, dalla filosofia o da qualsiasi ideologia significa partire col piede sbagliato e andare perciò subito fori strada. – E questi ‘criteri’ quali sono? – Te ne parlerò in un’altra conversazione perché richiedono uno sviluppo adeguato. – Bene. Ci tengo molto.

2.               La Dei Verbum

– Vediamo per ora qual è il pensiero del Magistero cattolico a proposito della Bibbia. Lo leggiamo appunto nella ‘Dei Verbum’: “Le verità divinamente rivelate, che sono contenute ed espresse nei libri della sacra Scrittura, furono scritte per ispirazione dello Spirito Santo. La santa madre Chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia del Vecchio che del Nuovo Testamento, con tutte le loro parti, perché scritti per ispirazione dello Spirito Santo (Gv 20,31; 2 Tm 3,16); hanno Dio per autore e come tali sono stati consegnati alla Chiesa” (Dei Verbum N° 11). – Se le Sacre Scritture hanno Dio per autore, ossia li ha ispirati lo Spirito Santo, allora è giusto dire che sono ‘Parola di Dio’, non ti pare? – No. Vedo che ancora sei nel dilemma: ‘E’ Parola di Dio oppure no?’. Possiamo solo dire che nella Sacre Scrittura ci sono ‘verità divinamente rivelate’. – E non è la stessa cosa? – No. Infatti nel documento si asserisce che ‘la santa madre Chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia del Vecchio che del Nuovo Testamento, con tutte le loro parti’. Ma asserendo questo si mette in grave difficoltà, per varie ragioni. Prima di tutto perché il ‘Canone della Sacra Scrittura’ non è stato fissato dagli ‘Apostoli’ ma in epoca successiva.  Bisogna arrivare al Concilio di Trento perché sia stabilito in modo definitivo il ‘Canone Cattolico’ e sia sancita la parità dei Libri deuterocanonici con gli altri. – Quello che hai chiamato ‘Canone Cattolico’ come è stato stabilito? – Il Canone della Chiesa Cattolica comprende 46 libri dell’Antico Testamento e 27 del Nuovo. Naturalmente gli Ebrei riconoscono solo l’autorità dei libri dell’Antico Testamento. Ma solo 24 libri del Canone Cattolico si trovano in quella che comunemente viene chiamata Bibbia Ebraica. Sono così esclusi i ‘Due Libri dei Maccabei’, il ‘Libro della Sapienza’, il ‘Siracide o Ecclesiastico’, ‘Tobia e Giuditta’, ‘Baruch’, i due Libri e alcune parti di ‘Ester’ e di ‘Daniele’. L’esclusione dal ‘Canone Ebraico’ di questi libri risale alla fine del I secolo d.C. ma essi erano riconosciuti sacri per gli ebrei di lingua greca. La Chiesa ha ereditato la cosiddetta ‘Bibbia Greca’ dal giudaismo alessandrino, che include nel Canone anche i Libri che ti ho elencato che vengono chiamati ‘Libri Deuterocanonici’. Il prefisso ‘deutero’ che significa ‘secondo’, sta ad indicare che sono venuti dopo, sono secondi. – Questi Libri Deuterocanonici non sono sicuri? – La loro esclusione è stata decisa dopo non poche discussioni fra i Rabbini verso la fine del primo secolo dopo Cristo. Quindi per loro non erano sicuri. Per cui abbiano una divergenza di opinione già in ambito ebraico. La Chiesa eredita il patrimonio della religione ebraica e decide di accogliere il ‘Canone degli Ebrei’ di lingua greca, ma gli Apostoli non c’entrano. – Certo che decidere se un libro è ispirato da Dio oppure no è una grande responsabilità! – Questo è il punto. Se un libro fa parte del ‘Canone’ significa che la Chiesa riconosce che ‘ha Dio per autore’. – Beh, Dio si serve di autori umani. – Sì, ma ascolta ancora la ‘Dei Verbum’: “Per la composizione dei libri sacri, Dio scelse e si servì di uomini nel possesso delle loro facoltà e capacità, affinché, agendo egli in essi e per loro mezzo, scrivessero come veri autori, tutte e soltanto quelle cose che egli voleva fossero scritte” (Dei Verbum N° 11). – Gli autori della Bibbia hanno scritto solo ciò che Dio voleva sia scritto. Questo può farci stare tranquilli, non credi? – Vado avanti: “Poiché dunque tutto ciò che gli autori ispirati o agiografi asseriscono è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo, bisogna ritenere, per conseguenza, che i libri della Scrittura insegnano con certezza, fedelmente e senza errore la verità che Dio, per la nostra salvezza, volle fosse consegnata nelle sacre Scritture” (Dei Verbum N° 11). Osserva: ‘Tutto quello che gli autori asseriscono è asserito dallo Spirito Santo!’. – Mi vengono in mente gli esempi che mi hai fatto prima: no, non è accettabile. – La Chiesa Cattolica afferma categoricamente che la Bibbia, ‘nella sua interezza’, è ispirata da Dio e non può contenere errori. Se un Libro, inserito nel ‘Canone’, è assolutamente esente da errori… allora anche l’atto d’inserirlo deve essere assolutamente esente da errori. Ma allora il Magistero dovrebbe possedere l’infallibilità per stabilire quali sono i libri che hanno ‘Dio per autore’. Se dovesse sbagliarsi accadrebbe che semplici libri umani, magari pieni di saggezza, vengono assolutizzati, come opera di Dio. – Non sia mai! – Ma dove sta scritto nella Bibbia che la Chiesa ha questa autorità infallibile? Ti rispondo io: da nessuna parte! Per cui, la formazione del ‘Canone’ che stabilisce i libri da accogliere come divinamente ispirati e libri da respingere come non ispirati, è avvenuta sulla base di ‘criteri umani’. Ecco il punto! ‘Criteri umani’ per stabilire se si tratta di ‘libri divini’… è un bel rebus! – Ma se davvero la Chiesa ha il ‘carisma dell’infallibilità’ nella scelta dei Testi Sacri si può facilmente verificare… – Ah, sì? E come? – Semplice. Poiché nei testi inseriti nel Canone ci sono errori, contraddizioni, asserzioni non compatibili con la rivelazione nel suo insieme, appare evidente che chi li ha accolti ‘non aveva il carisma dell’infallibilità’ per il semplice motivo che si è sbagliato: ha dichiarato privo di errori ciò che invece lo era. Abbiamo così dimostrato che la ‘Chiesa Magisteriale’ non ha, su questo aspetto, il ‘carisma dell’infallibilità’ che sostiene di possedere. – Questo è molto grave! Possibile che nessuno protesti davanti a questa ‘pretesa d’infallibilità’ smentita dalla Bibbia stessa? – C’è chi lo ha fatto e chi lo fa… ma deve pagare di persona. – Come è successo a te. Prima o poi mi devi raccontare le tue disavventure di teologo. – Lo farò, perché c’è molto da imparare. – Senti, tornando alla formazione del Canone, a me viene in mente un’altra cosa. Se la Chiesa accoglie in blocco la Bibbia Ebraica della tradizione greca, vuol dire che fa un discernimento all’ingrosso: tutti promossi! Anche quei testi su cui i Rabbini hanno discusso per anni e poi, molti di loro, hanno rifiutato!

3.               Inerranza Biblica

– Bravo! E ora ti rileggo la ‘Dei Verbum’: La santa madre Chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia del Vecchio che del Nuovo Testamento, con tutte le loro parti, perché scritti per ispirazione dello Spirito Santo; hanno Dio per autore e come tali sono stati consegnati alla Chiesa” (DV N.11) . Sono affermazioni categoriche che assolutizzano i testi biblici, li definiscono sacri, non ne mettono in dubbio alcuna parte e sanciscono che l’autore è Dio, l’ispiratore è lo Spirito Santo. – La cosiddetta ‘inerranza biblica’ cioè la mancanza di errori nella Bibbia, non è dunque un dato di fatto, ma una decisione presa dal Magistero ecclesiale! – Come spiegare le differenze esistenti tra i Vangeli? Certe differenze possono riguardare omissioni, ma a volte sono asserite cose molto diverse e, in certi casi, opposte. ‘Gli autori sacri hanno davvero scritto tutto e soltanto le cose che lo Spirito Santo voleva fossero scritte?’. Allora quale versione devo preferire, visto che lo Spirito Santo, in certi casi, ha fatto scrivere due versioni diverse? L’asserzione dell’inerranza assoluta delle Scritture crolla miseramente davanti a molteplici situazioni di difformità. Ti faccio solo alcuni esempi, ma ce ne sono molti di più. C’è chi ne ha trovato circa 500. Primo esempio: la genealogia di Gesù Cristo in Matteo e Luca: molti nomi non corrispondono affatto. Secondo esempio: il ‘buon ladrone’ del Vangelo di Luca (Lc 23,40-43) a cui Gesù dice addirittura: “Io ti dico: oggi sarai con me in Paradiso”, mentre in Matteo e Marco è cattivo come l’altro (Mt 27,44- Mc 15,32). Terzo esempio: I ‘due indemoniati geraseni’ in Matteo (8,28-33) e in Marco (5,1-20) mentre in Luca sono ‘un solo indemoniato’ (Lc 8,27-39). Potremmo anche chiudere un occhio su queste differenze se i Testi Sacri non ci venissero presentati con opera dello Spirito Santo, Sommo Autore, e se il Magistero non garantisse la mancanza assoluta di errori. – Allora, bastano questi tre esempi per non poter accettare l’asserzione “Tutto ciò che gli autori ispirati o agiografi asseriscono è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo” perché lo Spirito Santo non può errare. – Gli errori sono molti di più. Vedi, affermando che nella Bibbia non vi sono errori, ‘si crede di rendere onore a Dio’ e non ci si accorge che ‘si fa un servizio contrario all’onore di Dio’. Infatti gli errori son ben visibili e sono tanti. Come possiamo convincere i non credenti mettendo loro in mano un libro che contiene errori assicurando però che non li contiene? Ma molti di questi errori sono ben visibili, saltano all’occhio anche senza cercarli! – E se vi sono degli errori, e non possiamo ritenere la Bibbia ‘Parola di Dio’, come possiamo ‘estrarne la Rivelazione di Dio’, che pure tu hai detto che c’è nella Bibbia? – Il problema può essere risolto in questo modo: l’assenza di errore è garantita in rapporto alla ‘Rivelazione di Dio’ contenuta nella Sacra Scrittura, ma non riguarda tutto ciò che la Bibbia contiene, perché vi sono errori, contraddizioni, troppo evidenti e innegabili. Vedi nella ‘Dei Verbum’, dopo i grandi pronunciamenti ci sono espressioni che mettono al riparo da critiche come quelle che stiamo facendo noi, o almeno ci provano. Abbiamo detto che Dio ‘agisce nelle persone’ che sono ‘veri autori’ e scrivono ‘con certezza, fedelmente e senza errore’ ciò che lo Spirito loro suggerisce. Ciò non toglie che ci sia un “senso che l’agiografo in determinate circostanze, secondo la condizione del suo tempo e della sua cultura, per mezzo dei generi letterari allora in uso, intendeva esprimere ed ha di fatto espresso” (Dei Verbum 12). – Quindi nei ‘Testi Sacri’ si possono trovare frammischiati modi di pensare umani, circostanze, condizioni del tempo, cultura… Se nella Bibbia vi sono errori imputabili agli autori umani, allora bisogna ammettere che non tutto ciò che è contenuto nella Bibbia è garantito esente da errore, per cui è meglio parlare di ‘Bibbia o Sacra Scrittura’ ma non di ‘Parola di Dio’. Quindi non dovremmo più chiamare la Bibbia ‘Parola di Dio’! – Non è questo il punto da cui siamo partiti? – Sì, io ritenevo che i 73 Libri che formano la Bibbia fossero ‘Parola di Dio’ e devo arrendermi all’evidenza: non è così!

4.               Esame dei Brani biblici

– E la tua convinzione è ora basata non su pronunciamenti di chicchessia ma sull’esame dei testi. Riepiloghiamoli insieme, ti va? – Sì, non farà che avvalorare ciò che ora so. – Bene. Orsù, ti sembra che siano attribuibili a Dio pensieri del genere? “Il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. Il Signore disse: Sterminerò dalla terra l’uomo che ho creato: con l’uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito d’averli fatti”. Dio ha fatto l’uomo libero e sapeva ciò a cui andava incontro. Questa ‘volontà di sterminio’ da parte di Dio non è credibile. Un Dio così spietato non merita né fede, né attenzione! – Se devo pensare che le imprecazioni di Davide contro i suoi nemici sono ‘ispirate una a una dallo Spirito Santo’ mi si accappona la pelle. E’ vero che è Antico Testamento, ma il Magistero parla di un’ispirazione dello Spirito in entrambi i Testamenti. – E lo strano voto di Iefte? ‘Se tu mi metti nelle mani gli Ammoniti, la persona che uscirà per prima dalle porte di casa mia per venirmi incontro, quando tornerò vittorioso dagli Ammoniti, sarà per il Signore e io l’offrirò in olocausto”. Ciò che è grave è la notazione ‘lo Spirito del Signore venne su Iefte’. Allora è lo ‘Spirito del Signore’, che lo guida nella battaglia contro gli ammoniti, che gli fa pronunciare il ‘voto’ di sacrificare a Dio una persona della sua famiglia. E poi, dopo la vittoria, lo ‘guida’ a sacrificare veramente la figlia! E’ questo il Dio d’Israele? Non è quel Dio che ha riprovato i Cananei perché sacrificavano i loro figli a Moloc? E ora, è Lui che vuole questo genere di sacrifici? Nota che la Scrittura non biasima Iefte né quando fa il voto, né quando sacrifica la figlia. Anzi, la vittoria viene data da Dio proprio a causa del voto. Quindi Yahvè è un Dio che gradisce sacrifici umani e ricompensa chi li fa? – Ma allora come spiegare l’ordine di Eliseo a Saul. Dio può essere così spietato da uccidere anche gli innocenti? ‘Va’ dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini’. Dio insegna a non avere alcuna compassione. E’ questo il Dio che abbiamo ereditato dagli Ebrei? Dov’è il Dio della misericordia? “Buono è il Signore, eterna la sua misericordia, la sua fedeltà per ogni generazione” (Sal 100,5). Oppure la misericordia del Dio degli Ebrei è solo per loro? – Ti ho visto prima in imbarazzo quando ti ho citato San Paolo che da istruzioni alle coppie. –  Certo. Se la Bibbia è parola di Dio non dovrebbe San Paolo permettersi di dire ‘Agli sposati poi ordino, non io, ma il Signore…. Agli altri dico io, non il Signore’. E poi francamente tutte quelle disposizioni sulle donne sono indice di una mentalità maschilista. E in questo caso non dice ‘questo lo ordino io, non il Signore’. Per cui alla fine come facciamo a distinguere se ‘tutto ciò che gli autori ispirati o agiografi asseriscono è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo’? D’altra parte non si tratta solo di norme di comportamento, San Paolo espone una concezione dell’uomo e della donna inaccettabile anche alla luce della rivelazione: “Voglio che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l’uomo, e capo di Cristo è Dio. L’uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo. E infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo”. La donna è un essere inferiore e dipendente dall’uomo, anzi, dal maschio. ‘Maschilismo patriarcale’! San Paolo utilizza il libro del Genesi per lasciarsi andare ad affermazioni maschiliste Mi viene il sospetto che la Bibbia sia fondamentalmente maschilista! – Purtroppo è proprio così. Le donne si possono consolare leggendo Qoelet, che sistema sia uomini che donne: “Non esiste superiorità dell’uomo rispetto alle bestie, perché tutto è vanità. Tutti sono diretti verso la medesima dimora: tutto è venuto dalla polvere e tutto ritorna nella polvere”. Per fortuna c’è un bel salmo che ci riscatta: “Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi? Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato: gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi; tutti i greggi e gli armenti, tutte le bestie della campagna; Gli uccelli del cielo e i pesci del mare, che percorrono le vie del mare” (Sal 8,4-9).Qui è rivelata la superiorità degli esseri umani sopra gli animali, e a dire il vero, anche in altri passi biblici. – Questa esaltazione degli esseri umani sugli animali e questo dominio della natura è stato la causa di un atteggiamento dispotico nei confronti degli animali, delle piante, dell’ambiente naurale che ha portato alla devasazione di intere aree, all’inquinamento della terra, dell’acqua e dell’aria, all’estrazione di carbone e petrolio con conseguenze deleterie… Sì. l’umanità si sente ‘padrona della terra’ e delle sue risorse e invece di custodirla, di poteggerla, di rispettarla ne fa l’uso peggiore per il solo fine di lucrare, fare affari. – Effettivamente ormai siamo arrivati a una contaminazione pazzesca del globo. Fiumi e mari son pieni di plastica, il sottosuolo in molte zone è inquinato da sostanze tossiche, il calore sul pianeta sta aumentando per l’effetto serra, avvengono squilibri nell’atmosfera con trombe d’aria, cicloni e tifoni. Sì è vero, gli esseri umani hanno interpretato questa sovranità, che il Salmo fa derivare da Dio, nel modo peggiore, come una terrificante dittatura. E allora mi viene il sospetto che non sia stato veramente Dio a offrire all’umanità questo diritto, ma non si tratti invece soltanto un atto di arroganza e di prevaricazione. – Per questo ti dicevo che bisogna stare molto attenti a non assolutizzare nessuna espressione della Scrittura. Guarda soltanto come vengono allevati e trattati gli animali come maiali, mucche, polli che sono destinati ad essere carne da macello. Guarda come vengono trattate foreste secolari in Africa o in America Latina… Tutte devastazioni in nome del profitto! – Il cosiddetto ‘antropocentrismo’ è quindi un’invenzione dell’essere umano che si autoincoronato ‘Re dell’Universo’. – Eh sì. Tutto ciò che esiste nella natura lo ha interpretato in funzione delle sue necessità, delle sue ambizioni, della sua volontà di possedere, arricchirsi e appropriarsi di tutto e di tutti. – Bisogna rivedere la posizione dell’Umanità in rapporto alla Natura e a tutti gli altri esseri viventi. Sono d’accordo. E anche in rapporto a Dio.

5.               La Bibbia è una testimonianza

– Bene.Torniamo ora alla Bibbia e soprattutto al Vangelo per cogliere ciò che è ‘rivelato’. Gesù ha detto: “Quando verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera” (Gv 16,13).Ne consegue che la guida alla verità tutta intera solo lo Spirito Santo può darcela. Neanche nella Sacra Scrittura è contenuta ‘la verità tutta intera’. San Giovanni conclude così il suo Vangelo: “Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome” (Gv 20,30-31). – Quindi il Vangelo di Giovanni e anche gli altri Vangeli non ci dicono tutto di Gesù. – Ci dicono ciò che basta per credere in Lui, accoglierlo, donarsi a Lui, ricevere da lui lo ‘Spirito senza misura’ che ci fa diventare ‘Figli di Dio’. – Stupenda prospettiva! – Sì. San Paolo scriveva ai Romani: “Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio” (Rm 8,14). Chi accede alla nuova condizione di ‘Figlio diDio’ può, anzi deve, mettersi sotto la guida dello Spirito per comprendere la Sacra Scrittura e per ricevere altre istruzioni o rivelazioni. – Quindi è lo Spirito che guida i ‘Figli di Dio’ a leggere e comprendere la Scrittura e soprattutto cogliere ciò che in essa c’è di ispirato o rivelato. – Infatti. Se consideriamo il Nuovo Testamento ci rendiamo conto che, in sostanza, contiene la ‘testimonianza su Gesù Cristo’ data da coloro che lo hanno conosciuto e affidata dapprima ad una ‘tradizione orale’. Veniamo così a sapere quello che ha fatto, quello che ha detto e gli eventi della sua storia a cominciare dall’annucio della sua nascita per arrivare, oltre la morte di croce, alle sue apparizioni da Risorto. – Una semplice testimonianza? – Eh sì: una Testimonianza! Ma se ci pensi tutta la Bibbia è una ‘collezione di testimonianze’. La ‘Dei Verbum’ dice: “Con questa Rivelazione infatti Dio invisibile, nel suo grande amore, parla agli uomini come ad amici e si intrattiene con essi per invitarli e ammetterli alla comunione con sé. Questa economia della Rivelazione comprende eventi e parole intimamente connessi, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate dalle parole, mentre le parole proclamano le opere e illustrano il mistero in esse contenuto” (DV N° 2). Vedi, Dio si rivela all’interno dei rapporti con gli uomini, a cominciare da Abramo, Giacobbe, Mosè e via via tutti gli altri, i Profeti Samuele, Elia, Eliseo… Dio si intrattiene con essi, si manifesta e lo fa con ‘eventi e parole’. – Cioè con dei fatti precisi? – Le Sacre Scritture contengono ‘ciò che Dio ha rivelato agli uomini’ di varie epoche, da Abramo in poi. Quello che è narrato prima di Abramo è mitologia che può avere significati simbolici, ma non si tratta di eventi storici. La Rivelazione che Dio compie è progressiva ma non è sistematica. La Bibbia non è un trattato in cui i vari argomenti sono esposti in modo completo, esauriente. La ‘Rivelazione di Dio’ si svolge all’interno del rapporto con gli uomini, uomini diversi, di varie epoche, immersi nella loro vita sociale, nella loro tradizione, nei loro costumi, nella loro cultura e particolarmente nella loro padronanza del linguaggio. – Ma come tutto questo è diventato ‘testimonianza scritta’, cioè tutti questi libri? – Come ti ho detto dapprima c’è l’intervento di Dio nella storia di un uomo, una famiglia, un popolo. Questo intervento rivelativo di Dio è narrato agli altri dal protagonista ed entra a far parte della ‘tradizione orale’. Ad un certo punto della storia avviene che ‘qualcuno si sente ispirato’ (si spera!) a scrivere le tradizioni orali, tramandate di generazione in generazione. Ecco come nascono gli Scritti Sacri e spesse volte un libro è composto di varie stratificazioni. Uno comincia a raccontare alcuni fatti e in seguito altri via via aggiungono, completano, integrano. – Ho capito: bisogna essere realisti. Le Sacre Scritture sono le tradizioni di un clan o di un popolo e si formano progressivamente. – Esatto. Per cui parlare di ‘autore sacro’ per certi libri ha poco senso. Si tratta di più autori, a volte di epoche diverse. Allora, riassumendo: ‘Dio si manifesta con fatti e parole’ a qualcuno, c’è una ‘tradizione orale’ che ne conserva e tramanda il ricordo e ad un certo punto ‘uno scritto fissa la tradizione’. Noi prendiamo in mano uno di questi libri e abbiamo un compito: scoprire la ‘rivelazione di Dio’ che si trova lì, estrarla, portarla alla luce e cercare di decifrarla, di comprenderla. Chi ci aiuterà in questo arduo lavoro? – Possiamo chiedere aiuto allo Spirito. L’hai detto tu prima citando Gesù: ‘Lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera’. – Proprio così. Se vogliamo fare una lettura della Bibbia che non sia semplicemente culturale abbiamo bisogno dell’aiuto dello Spirito. Lo dice anche la ‘Dei Verbum’: Dovendo la sacra Scrittura esser letta e interpretata alla luce dello stesso Spirito mediante il quale è stata scritta, per ricavare con esattezza il senso dei sacri testi, si deve badare con non minore diligenza al contenuto e all’unità di tutta la Scrittura (DV 12,C). – Interessante questo. Pur non essendo un’opera sistematica per ricavare il senso esatto dobbiamo prendere in considerazione tutta la Bibbia. – Sì, certo. E dobbiamo fare attenzione anche ad altri aspetti. Il primo criterio è partire da Cristo e quindi dal Nuovo Testamento. C’è chi legge la Bibbia cominciando dal ‘Libro della Genesi’. E’ un errore. Dobbiamo prima di tutto conoscere bene Cristo, il suo messaggio, la sua testimonianza e ovviamente la testimonianza dei suoi discepoli. La nostra conoscenza di Dio è fondata su Cristo. Potremo comprendere i Libri del Vecchio Testamento solo alla luce della rivelazione di Cristo. – Siamo cristiani e quindi è giusto partire da Cristo.

6.               Densità della Rivelazione

– Non è solo giusto, è necessario se, come abbiamo detto, ‘vogliamo estrarre la Rivelazione di Dio’. Il Nuovo Testamento è ‘normativo’ per la lettura e la comprensione del Vecchio Testamento. È il Nuovo Testamento che illumina il Vecchio e lo fa comprendere in base a Cristo e alla Trinità. – Ma il Vecchio prepara la venuta del Messia. – Certamente, ma anche le profezie e le anticipazioni messianiche sono comprese solo alla luce della venuta di Cristo. C’è poi un altro aspetto da considerare: ci sono libri densi di ‘Rivelazione di Dio’, sia per la ricchezza che per la profondità, e altri che hanno una densità minore, come il Qoelet o Ruth, per quanto siano documenti preziosi e ricchi di saggezza. Bisogna infatti distinguere tra la ‘saggezza’, che ha le caratteristiche della maturità ed esperienza umana, e la ‘sapienza’ che è dono di Dio e contiene la ‘Rivelazione’. – Quindi l’ispirazione divina è, come dire, ‘variabile’? – Eh sì! Se tu leggi il profeta Isaia, puoi trovare ad esempio nei carmi del ‘Servo di Jahvè’ delle anticipazioni estremamente precise sulla figura di Cristo, veramente impressionanti. Ma negli sproloqui degli amici di Giobbe appaiono ben poche verità ispirate! – Senti, forse faccio un esempio irriverente… ma mi è venuto così. Possiamo dire che ogni libro della Bibbia o anche parte di esso, sia paragonabile ad una bottiglia di vino stagionato: vari vini, varie gradazioni alcoliche, varie qualità… – Esempio curioso, ma può andare. L’ispirazione divina è la ‘gradazione alcolica’ e anche quel ‘sapore tipico’ che dà carattere al vino. L’importante è non enfatizzare il valore di un libro che contiene un’ispirazione più rarefatta o mediocre. L’errore più grave e mettere tutti i 73 libri della Bibbia sullo stesso piano. – Distinguiamo quindi tra Nuovo e Vecchio, e nel Vecchio tra un libro e l’altro e così anche nel Nuovo. – Vedi, i Vangeli sono quattro, ma è indiscutibile che il Vangelo di Giovanni offra una testimonianza su Gesù Cristo molto più ampia e profonda degli altri tre, basterebbe soffermarsi sui continui scontri con giudei e farisei e sui dialoghi dell’Ultima Cena. Ogni parola, lì, appare altamente ispirata. – Per la conoscenza che o dei Quattro Vangeli non posso che darti pieamente ragione.

7.               Assolutizzazione della Bibbia e persecuzione

– Ora parliamo dei più gravi errori d’interpretazione. – Errori? – Il più grande errore, come già ti ho detto, è l’assolutizzazione delle Sacre Scritture. Prima, se ricordi, ti dissi che ‘soloDio è Assoluto’. Ma, a ben guardare, la verità è un’altra: ‘Dio non è Assoluto’. – Così mi confondi le idee… – Ora mi spiego. In base all’etimologia il termine ‘assoluto’ deriva dal latino ‘absolutus’ che significa ‘libero da qualsiasi vincolo’. Orbene Dio è invece tutt’uno con la sua Creazione. Se proprio si vuole conservare questo titolo allora occorre unirlo al suo opposto e avere quindi la ‘Coincidenza degli opposti’ che afferma: ‘Dio è Assoluto e Relativo’. – Ora mi è chiaro perché Dio non può dirsi ‘Assoluto’, anche se questo attributo gli è affibbiato un po’ da tutti i filosofi e i teologi. – Perché concepiscono Dio staccato dalla Creazione. Infatti c’è chi è arrivato a chiamarlo il ‘Totalmente Altro’. – Un’espressione che mentre sembra coniata per esaltarlo in realtà lo offende. – Eh sì, ma i ‘teologi’, visto che si attribuiscono la competenza di ‘ragionare su Dio e di Dio’, di sentenze presuntuose e arroganti ne hanno sfornate parecchie e continuano a farlo. – Saebbero i famosi ‘Dottori della Legge’ dei tempi di Gesù, che presumevano di capire la Scrittura e si accanivano contro di lui ritenendolo un impostore. – Eh già. E infatti un giorno li ha apostrofati così: “Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l’avete impedito (Lc 11,52). – Li ha stigmatizzati a dovere. Non solo gli ha dato degli ‘ignoranti’ ma li ha accusati di essere fautori dell’ignoranza del popolo che avrebbero dovuto istruire. – Torniamo al nostro argomento. Se Dio non può essere detto ‘Assoluto’, a maggior ragione, neanche la sua ‘Parola’ può dirsi ‘assoluta’. Inoltre, come già ti ho detto, le ‘Sacre Scritture’ non sono la ‘Parola di Dio uscita dalla Bocca di Dio’, ma la testimonianza di uomini che hanno ricevuto istruzioni, insegnamenti, comandi, ammonimenti da Dio, oppure la testimonianza dei ‘fatti e detti di Gesù Cristo’. E quindi le Sacre Scritture non possono essere proclamate ‘Parola di Dio’. – Infatti hai detto che le ‘Sacre Scritture’ sia del Vecchio che del Nuovo Testamento non possono essere considerate come le ‘ipsissima verba’ di Dio, né di Cristo. – Rendere ‘Assoluta’ la Bibbia dichiarandola ‘tout court’ la ‘Parola di Dio’ è compiere un’azione ‘contro Dio’. Colui che ha detto: ‘Non metterai altro Dio di fronte a me’ (Es 20,3) non può approvare che la sua Rivelazione diventi un Assoluto. La ‘Bibbia Assolutizzata’ diventa un idolo e pertanto uno strumento oltremodo pericoloso. – Pericoloso? La Bibbia un pericolo? – La ‘Bibbia assolutizzata’ è un grave pericolo ma ancor più disastrosa ogni interpretazione della Bibbia che viene assolutizzata. E infatti è stata lo strumento di persecuzione della Chiesa contro scienziati, filosofi, teologi, eretici, e anche streghe vere o presunte. Il Primo passo è ‘rendere Assoluta la Bibbia’. Il secondo passo è ‘rendere assoluta la propria interpretazione della Bibbia’. Il terzo passo è ‘assolutizzare il senso letterale dei singoli versetti della Bibbia’. E vuoi sapere qual è il quarto passo? – Mi hai incuriosito… e sto aspettando. – Il quarto passo è ‘scomunicare quelli che non la pensano così’! – E allora il quinto passo è… bruciarli vivi’! – Ed è quello che hanno fatto ad alcuni dichiarati eretici. Vedi dove può portare l’assolutizzazione della Bibbia! Questa è la via per avere l’illusione-presunzione di impossessarsi di Dio e di poterlo imprigionare in ‘Dogmi’ da usare secondo i propri scopi. E chi non accetta come ‘verità di Dio’ questa ‘concettualizzazione umana’ veniva perseguitato, processato, imprigionato, torturato, costretto all’abiura e bruciato vivo. – E’ quello che è accaduto nel corso di questi duemila anni di storia della Chiesa Cattolica! – Sì, purtroppo! La Chiesa Cattolica nel Concilio Vaticano II ha riconosciuto la Libertà Religiosa arrivando a dire: “La verità non s’impone che in virtù della stessa verità” (DH N° 1d). – Ma la Chiesa Cattolica non ha rispettato questo regola: ha perseguitato gli eretici veri o presunti violando la loro libertà di coscienza. – Infatti. Senti con quale parole equilibrate i Padri Conciliari dicono ciò che non si deve fare e che ovviamente la Chiesa Cattolica ha fatto, direttamente o in collegamento con i regnanti cattolici: “Non è permesso al pubblico potere imporre ai cittadini con la violenza o con il timore o con altri mezzi la professione di una religione qualsivoglia oppure la sua negazione, o di impedire che aderiscano ad un gruppo religioso o che se ne allontanino. Tanto più poi si agisce contro la volontà di Dio e i sacri diritti della persona e il diritto delle genti quando si usa, in qualunque modo, la violenza per distruggere o per comprimere la stessa religione o in tutto il genere umano oppure in qualche regione o in un determinato gruppo” (DH N° 6e). – Qui si condanna soprattutto il ‘pubblico potere’. – Ma la Chiesa Cattolica ha avuto il suo Stato Pontificio e comunque esercitava l’Inquisizione in stretto contatto con i Regnanti d’Europa. In quel documento si fanno ammissioni di errori come questa: “E quantunque nella vita del popolo di Dio, pellegrinante attraverso le vicissitudini della storia umana, di quando in quando si siano avuti modi di agire meno conformi allo spirito evangelico, anzi ad esso contrari, tuttavia la dottrina della Chiesa, secondo la quale nessuno può essere costretto con la forza ad abbracciare la fede, non è mai venuta meno (DH N° 12a). – Mi sembra un’ammissione molto reticente.. ‘di quando in quando’ e anche ‘modi di agire meno conformi allo spirito evangelico anzi ad esso contrari”. Prima dice ‘meno conformi’ e poi ‘contrari al Vangelo’. E’ stato così facile per la Gerarchia Cattolica commettere ogni sorta di soprusi e violenze ma quant’è difficile per lei riconoscere di averli commessi! – Hai ragione! Cinque secoli d’Inquisizione, centomila processi, 50.000 condanne a morte! La Chiesa Cattolica non ha proprio il coraggio di riconoscere la verità dei suoi comportamenti ‘contrari al Vangelo’, anzi gravemente contrari. – Dopo le reticenti ammissioni di colpevolezza risulta veramente stonata l’affermazione ‘La dottrina della Chiesa, secondo la quale nessuno può essere costretto con la forza ad abbracciare la fede, non è mai venuta meno’. Ma se ‘di quando in quando si sono avuti modi di agire contrari allo spirito evangelico’ come si può asserire:‘La Dottrina non è mai venuta meno’? E’ rimasta intatta la ‘Dottrina’ mentre prevaleva una ‘Prassi’ antitetica?Vogliono prendersi gioco del buon senso? Vogliono prenderci in giro? Che inaudita faccia tosta! E questo documento è stato elaborato dai Vescovi di tutto il mondo riuniti in Concilio? Eccoli i nuovi ‘Dottori della Legge’ a cui può applicarsi la condanna di Gesù! – Mi piace vederti scatenato quando è in gioco la verità. – Sì, l’ipocrisia che spesso si manifesta nella Chiesa Cattolica, anche nelle alte sfere, mi ha sempre fatto venire il voltastomaco. – Ti capisco, perché succede anche a me. Vedi, a volte per tentare una giustificazione la Gerarchia si appella al fatto che quella era la mentalità dell’epoca. – Sì, è vero. Ed è una strategia ipocrita. – E la mia risposta è che il ‘Vangelo di Cristo’ deve fermentare la storia e la società e non subirla o, peggio ancora, fare propri i suoi aspetti peggiori, disumani, feroci e implacabili. – Meno male che oggi non è più così! Non c’è più l’Inquisizione e il Santo Ufficio è stato abolito. – C’è però ‘La Sacra Congregazione per la Dottrina della fede’ che svolge un ruolo in cui l’assolutizzazione della Rivelazione è ancora preminente e le cosiddette ‘verità di fede’, frutto d’interpretazione arbitrarie e comunque opinabili, sono presentate come ‘verità assolute’. – Allora l’Inquisizione continua? – No, non è Inquisizione, ma ci sono forme sottili di persecuzione, di controllo, d’indagine… e provvedimenti che hanno lo scopo di ‘bruciare’ la fama e la dignità delle persone. Vedi il ‘Concilio Vaticano II’ nei suoi Documenti è contradditorio. Non può non riconoscere certi valori che ormai fanno parte della sensibilità dell’uomo del ventesimo secolo, ma al tempo stesso ribadisce principi che frenano o annullano queste aperture. – Un esempio? – Lo troviamo nello stesso ‘Documento sulla Libertà Religiosa’. Ascolta: “Il sacro Concilio professa che Dio stesso ha fatto conoscere al genere umano la via attraverso la quale gli uomini, servendolo, possono in Cristo trovare salvezza e pervenire alla beatitudine. Questa unica vera religione crediamo che sussista nella Chiesa cattolica e apostolica, alla quale il Signore Gesù ha affidato la missione di comunicarla a tutti gli uomini” (DH N° 1c). Ecco qui: la Religione della Chiesa cattolica è l’unica vera religione! Dicesse: ‘In Cristo abbiamo la pienezza della verità’ non escluderebbe che anche nelle altre religioni vi sia la verità o comunque qualcosa di vero. Ma asserendo che la propria è ‘l’unica vera religione’ squalifica le altre in modo assoluto. Poi, lungo il documento si preoccupa di affermare la libertà religiosa… ma c’è poco da scegliere se l’unica vera è quella cattolica! – Capisco. Da una parte sembra concedere libertà religiosa a tutti, ma lo scopo che persegue è che i vari Stati concedano alla Chiesa Cattolica la libertà di professare l’unica vera religione e di diffonderla! – La Chiesa Cattolica ogni volta che ha potuto esercitare il potere sulla società non è mai stata tollerante nei confronti di chi aveva un’altra religione o un’altra fede. Mai!

8.                 La Rivelazione è chiusa

– Ti stati dimenticando di farmi esempi di assolutizzazioni della Bibbia. – E’ vero. Beh, la prima assolutizzazione è quella di dire che la Rivelazione è chiusa: ‘Dio ha detto tutto quello che doveva dire mandando il Verbo’. L’espressione esatta è ‘La rivelazione pubblica è conclusa’. E così si distingue la ‘Rivelazione’ contenuta nella Scrittura che è dichiarata ‘pubblica’, dalle ‘Rivelazioni’ che la Trinità può effettuare per altre vie ‘private’. Come vedi viene assolutizzato ciò che è scritto, cristallizzato, come se Dio non avesse da dire altro. E’ lo stesso errore che hanno fatto gli Ebrei assolutizzando le loro Scritture. – Ma Gesù ha detto: Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera (Gv 16,12-13). Questo vuol dire che la ‘Rivelazione’ della ‘verità tutta intera’ non si arresta mai. Pretendere di fissarla significa impedire a Dio di parlare! – Gli Ebrei hanno assolutizzato la rivelazione compiuta da Yahvè sintetizzata nell’espressione nota come il ‘Credo Ebraico’: “Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo (Dt 6,4). La Rivelazione ‘Il Signore è uno solo’ è vera finché non viene assolutizzata, nel qual caso diventa falsa. Come si fa ad assolutizzarla? Semplice. Basta dire: ‘Dio è uno e non può che essere Uno’. Da quel momento nessuno può più permettersi di dire qualcosa che modifichi questa asserzione… neppure Dio, capisci? Questa ‘assolutizzazione dell’Uno’ caratterizza sia gli Ebrei che gli Islamici. – Già. Maometto ha attinto a piene mani nei testi della Tradizione Ebraica. E il suo ‘Allah’ è assolutamente ‘Uno’ come ‘Yahvè’. – Infatti. E’ venuto Gesù Cristo, si è qualificato come ‘Figlio di Dio’ offrendo una rivelazione più profonda del ‘Dio Uno’. Egli ha svelato il ‘Mistero Dio’ che, pur rimanendo ‘Uno’, è anche ‘Trino’. Apriti cielo! Ecco la spiegazione che i Giudei danno a Gesù mentre si accingono a lapidarlo: “Ti lapidiamo … per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio” (Gv 10,34). Altre volte hanno tentato di lapidarlo e infine sono riusciti ad eliminarlo facendolo uccidere dai Romani. – Per quanto ne so nel Corano ci sono parecchie Sure in cui Maometto si infierisce contro la ‘Rivelazione della Trinità’ e la ridicolizza giudicandola offensiva nei confronti di Allah. – Sì, per Maometto Gesù di Nazaret è un semplice Profeta, non il ‘Figlio di Dio’. Lo tratta con rispetto ma nega nel modo più assoluto che sia ‘divino’. – Possiamo allora concludere che assolutizzando la ‘Rivelazione di Dio’ si può arrivare a scagliarsi contro Dio stesso, quando si presenta in modo nuovo per una ‘Rivelazione Nuova’. Hai altri esempi? – Te li mostrerò tra poco, parlando dell’interpretazione razionalista e fondamentalista, perché questi due atteggiamenti radicalizzano le loro posizioni e le assolutizzano. La loro interpretazione viene fatta passare come la Bibbia stessa: ‘Interpretazione’ e ‘Parola’ vengono fatte coincidere, con danni incalcolabili. – M’interessa l’interpretazione razionalista della Bibbia. Dopo quello che mi hai detto sul Principio della ‘Coincidenza degli opposti’ credo di capire che il razionalista non ne tiene conto e sceglie uno dei due opposti e lo assolutizza. – Sì, hai fatto una buona applicazione. L’ermeneutica razionalista interpreta la rivelazione come se il ‘mistero di Dio’, che è tutt’uno col mistero del cosmo e dell’uomo, fosse pienamente rivelato. Per cui è possibile formulare un sistema di conoscenze coerente, perfetto, inoppugnabile. – In sostanza una filosofia. – Direi piuttosto una teologia perché ricava i suoi postulati dai Testi Sacri, naturalmente interpretati in base alla logica. – Il che equivale a tradirli, anzi a distruggerli! – Infatti ‘la visione del mondo, di Dio e dell’uomo’ che viene così delineata tradisce la ‘Rivelazione di Dio’ e, fato ancor più grave, si sostituisce ad essa. Il messaggio di Dio è travisato, il sistema teologico-filosofico si pone come la rivelazione stessa. Al Concilio di Trento sull’altare i Padri Conciliari hanno posto accanto alla Bibbia la ‘Summa Teologica’ di San Tommaso d’Aquino. Ne parla Leone XIII nell’Enciclica ‘Eterni Patris’ del 1878 e dimostra di approvare. È così convinto della bontà di quel ‘sistema teologico’ che lo rilancia e lo impone. – E il Magistero della Chiesa Cattolica non si è reso conto di questa grave deviazione? – No, anzi, è proprio il Magistero che l’ha voluta e avvallata. – Ma allora… come possiamo fidarci di questo Magistero così fallace?

9.               Interpretazioni assolutizzate

– Voglio dirti alcune concezioni che sono entrate nel comune modo di pensare del Magistero e dei Teologi cattolici allineati. Ecco la prima asserzione: ‘Nessun coinvolgimento dell’essere di Dio nella creazione’. Attenzione: non ho detto ‘nessun coinvolgimento di Dio’, ho detto nessun coinvolgimento dell’essere di Dio, chiaro? – Sì, ho capito. E’ la concezione della creazione ‘ex nihilo’. Dio ‘crea dal nulla’ e la creazione è costituita con un essere formato o creato appositamente, ma che non è affatto l’essere di Dio. – Vuoi sapere la verità della Scrittura? – Mi sembra che tu abbia una gran voglia di dirmelo… come io di sentirtelo dire. Sì. Perché è qualcosa di meraviglioso!Ed è l’opposto di ciò che il Magistero asserisce: ‘Pieno coinvolgimento dell’essere di Dio nella creazione’! Dio crea partecipando il suo stesso essere… Ne abbiamo già parlato. – Sì, ricordo e questa ‘verità’ modifica totalmente la visione del mondo, di Dio, dell’uomo… – Ed è ricavabile dalla Bibbia, mentre l’altra no. – Ecco, puoi darmi almeno tre passi da cui si può desumere questa ‘verità’? – Sì, ora ti fornirò questa documentazione. Ma intanto ti ricordo che nella nostra prima conversazione ti ho esposto la ‘verità ontologica’ chenon c’è alcun ‘Dualismo dell’Essere’ ma l’Essere è Unico. E la verità è che la Creazione non è altro che il manifestarsi dell’Essere Unico o, per meglio dire , il ‘farsi Creazione dell’Essere Unico’. Per cui tutto ciò che esiste è ‘interno’ all’Essere Unico, capisci? – Viene in questo modo abolita la distinzione razionalista ‘ad intra’ e ‘ad extra’ riguardo a Dio. Tutto è interno all’Essere Unico. – Esattamente. E ora veniamo ai passi biblici. Paolo scrive ai Colossesi: “Il Figlio è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui (Col 1,15-17). L’espressione ‘Tutto è creato per mezzo di lui’ non significa che egli è  ‘strumento della creazione’ ma che la creazione è avvenuta, anzi avviene continuamente, in lui che è l’habitat della Creazione. Tant’è vero che Paolo ribadisce con forza che ‘Tutte le cose sussistono in lui’. Sussistono, chiaro? Vuol dire che il loro esistere è pienamente partecipe dell’essere del Figlio e quindi dell’essere di Dio. Anzi, per essere più precisi, dell’Essere Unico che è Dio. – E un passo molto convincente. – Ed eccone un altro, sempre di Paolo. Ne abbiamo già parlato. Ascolta: Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo” (Ef 1,3-5). Prima ancora che esistesse il mondo noi eravamo nel Figlio e quindi immersi nella realtà i Dio, l’Essere Unico. – Sì, ricordo che abbiamo già esaminato questo testo che è molto convincente riguardo all’essere che ci costituisce, l’essere del Figlio! Basta così, mi ha convinto. – Andiamo avanti sulla stessa linea perché c’è un’altra convinzione contraria alla Scrittura di cui vanno fieri i teologi. Dopo aver asserito che Dio non coinvolge il suo essere nella creazione, essi sentenziano che: ‘Dio crea fuori di sé’. – Ma noi sappiamo che la verità rivelata dice il contrario: nulla è ‘ad extra’ di Dio. – Infatti: ‘Dio crea in sé dando se stesso’. Questa è la grande verità della Creazione per cui abbiamo acquisito la grande verità rivelata cheDio si fa creazione’. Sì, l’Essere Unico è pienamente coinvolto con tutto se stesso, ecco perché si può dirlo ‘coinvolgimento ontologico’! Hai a disposizione un testo che avvalori tutto questo? Certamente. E’ ancora Paolo che ci offre una sostanziosa rivelazione col suo famoso discorso dell’Aeropago di Atene: In Dio infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto: Poiché di lui stirpe noi siamo” (At 17,28). – Certo che c’è una bella differenza tra le due concezioni ‘Dio crea fuori di sé’ e ‘Dio crea in sé’, anzi ‘Dio si fa creazione’! – La differenza più grande è che una è ‘rivelazione’ e l’altra è ‘invenzione’. – Già, invenzione dotta, elaborata razionalmente, da teologi prestigiosi e con il pieno avallo del Magistero che ha bisogno di una dottrina coerente, logica, per poter condannare tutti coloro che si avventurano alla ricerca libera della verità riguardo al ‘Mistero di Dio’. – Macchè ‘mistero’! Per la Teologia Catolica, e di conseguenza per la Dottrina Cattolica, non ci sono più misteri. Dio si è rivelato, ha parlato, la Scrittura è Parola di Dio e il Magistero Cattolico è l’unico autentico interprete della Scrittura. E i buoni cattolici non devono far altro che credere. Ovviamente non più nel ‘Mistero di Cristo’ ma nel Cristo Cattolico stabilito dal Magistero Cattolico della Chiesa Cattolica, – Questo Cristo Cattolico mi sta diventando sempre più antipatico e mi viene sempre più voglia di conoscere il Cristo Vero! – Eh sì. Il Cristo Vero è ricco di meravigliose sorprese. Ascolta ora un’altra asserzione cattedrattica: ‘Nessun cambiamento in Dio a causa della creazione’. – Eh no! Questi teologi sanno tutto di Dio e diventano spudorati. Ma la verità ora gliela metto sotto il naso io e affermo: ‘Grande cambiamento in Dio a causa della creazione’. – Bravo! “Tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste” (Gv 1,3) e la Teologia Cattolica osa dire che in Dio non c’è mutamento? E quando il Verbo si fa uomo, avviene o non avviene un cambiamento in Dio? Certo sono cambiamenti misteriosi che non possiamo comprendere, ma ci sono! Ci soccorre il Principio della ‘Coincidentia Oppositorum’ che afferma sia l’immutabilità di Dio che il suo continuo cambiamento. Questi opposti sono termini estremi di cui non possiamo compiere nessuna ‘sintesi razionale’, ma la ‘sintesi reale’ esiste ed è operata da Dio. – Questa ‘Coincidenza degli Opposti’ ci fa intravedere il ‘Mistero di Dio’ e al tempo stesso ci tranquillizza facendoci capire che non possiamo ‘ragionarlo’. – Ogni sforzo di razionalizzare Dio è destinato all’insuccesso. Ma anche se non possiamo ‘capire Dio’ con la nostra ragione possiamo ‘vivere Dio’. Sì, accogliendo Cristo siamo introdotti nella vita stessa di Dio e possiamo conoscere Dio nello Spirito. Paolo ci rivela la verità di questa unione: “Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito” (1Cor 6,17). – Che sforzo inutile e presuntuoso quello di chi vuole appropriarsi del ‘Mistero di Dio’ con la sua ragione! – Vuoi sapere un’altra concezione inventata da Teologi tanto saccenti quanto ignoranti e divenuta ‘Dottrina della Chiesa’? – Sì certo, devo assolutamente conoscerla. – Assolutamente? Combattiamo le ‘assolutizzazioni’ e vuoi muoverti su quella linea? – Dicevo per esprimere la mia volontà di sapere tutto ciò che nella ‘Dottrina’ si oppone alla ‘Rivelazione’. Non formalizzarti sulla parola ‘assolutamente’. Va beh, non la dirò più. Vediamo… Voglio conoscerle ‘ad ogni costo’. Va bene così? – Eh, sì. Smascherare certi errori del Magistero e denunciarli… può costarti molto! Ma, visto che lo vuoi, eccoti accontentato. Ci sono molte ‘invenzioni teologiche’ contrapposte alla ‘Rivelazione’ Io ti sto dicendo solo le principali e poi altre minori potrai scoprirle tu stesso. Ecco allor quest’altro  pronunciamento di pura fantasia teologica: ‘Nessun vantaggio per Dio dalla creazione’. – Già, mi da da pensare. Quale potrebbe essere il suo vantaggio? – Rifletti! Poteva non creare? Sicuramente perché l’Essee Unico è sovranamente libero. Ma quale sarebbe stato per lui il prezzo della non-creazione? – Ridursi ad essere un Dio egoista, un Dio ‘penso solo per me’, un Dio ‘ci vogliamo tanto bene noi tre ma ce n’è solo per noi’. – E allora il vantaggio? – Devo dirtelo così, su due piedi… – A parte che sei seduto… ma in base a quello che abbiamo detto fin qui, potresti arrivarci. – Ci provo. Dio è amore. Proprio dell’amore è donarsi. Se Dio non donasse se stesso, cioè non creasse, non sarebbe ‘Amore’ e quindi negherebbe se stesso. Se si dona suscita amore, si moltiplica in nuovi ‘soggetti divini’ capaci di amare come lui per entrare nella reciprocità e gratuità dell’amore. – Vedi quali grandi vantaggi: essere se stesso, essere l’amore, moltiplicare i soggetti che amano, ‘moltiplicare la divinità’ pur conservano l’unità… Tutto ciò non è stupendo? – Ed è biblico… ma non è secondo la Teologia Cattolica! – Abbiamo dovuto constatare che la Chiesa Cattolica è spesso in contraddizione con se stessa, e questo risulta chiaramente dai documenti che elabora. Ecco quanto asseriscono i Padri del ConcilioVaticano II: “L’ufficio d’interpretare autenticamente la parola di Dio, scritta o trasmessa, è affidato al solo magistero vivo della Chiesa, la cui autorità è esercitata nel nome di Gesù Cristo. Il quale magistero però non è superiore alla parola di Dio ma la serve, insegnando soltanto ciò che è stato trasmesso, in quanto, per divino mandato e con l’assistenza dello Spirito Santo, piamente ascolta, santamente custodisce e fedelmente espone quella parola, e da questo unico deposito della fede attinge tutto ciò che propone a credere come rivelato da Dio”. – Abbiamo visto proprio adesso che non è così. – Quindi la Chiesa Istituzionale sa le cose giuste da farsi, ma non le fa. Dovrebbe ‘proporre a credere’ solo le verità tratte dalla ‘Rivelazione’ e invece sostiene concezioni teologiche elaborate da uomini, per quanto autorevoli. La cosiddetta Dottrina della Chiesa altro non è che una sfilza d’interpretazioni della Scrittura arbitrarie, opinabili, discutibili presentate come fossero la Rivelazione stessa. Eh no, caro Magistero non sei ‘superiore alla parola di Dio’ ‘servire insegnando soltanto ciò che è stato trasmesso’. E come fai a dire che ‘fedelmente esponi la parola’ quando offri le tue elucubrate interpretazioni? E come puoi pretendere che tutto ciò che ‘proponi a credere’ sia accolto ‘come rivelato da Dio’? Suvvia, sii un Magistero onesto e smettila di far passare per ‘divino’ ciò che è soltanto frutto nella tua umanità calcolatrice che pretende sottomissione cieca dai fedeli! – Ho colto un’altra contraddizione, posso esportela? – Benissimo. Il tuo senso critico si sta affinando e me ne compiaccio. Allora, che hai scoperto? – La prima parte del passo che hai citato dice che ‘L’ufficio d’interpretare autenticamente la parola di Dio, scritta o trasmessa, è affidato al solo magistero vivo della Chiesa’. Se le cose stessero davvero così, ossia se fosse vero che solo il Magistero può interpretare autenticamente la ‘Parola di Dio’, al mondo non vi sarebbero altri interpreti validi, capaci, sicuri! E se accade che Magistero sbagli le sue interpretazioni come in realtà ha fatto? L’Umanità tutta rimarrebbe esclusa dalla comprensione della ‘Parola di Dio’? E’ mai possibile che Dio abbia affidato l’esclusiva di interpretare la sua ‘rivelazione’ ad una istituzione così fragile, così incline all’errore e alla presunzione di esserne immune? – La Sacra Scrittura è un dono all’umanità, lo Spirito Santo è dono all’umanità… non temere, Dio ha il potere di raggiungere ogni uomo e di illuminarlo. Senti che cosa dice l’Apostolo Giovanni: “E quanto a voi, l’unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che alcuno vi ammaestri; ma come la sua unzione vi insegna ogni cosa, è veritiera e non mentisce, così state saldi in lui, come essa vi insegna” (1 Gv 2,27). – ‘Libero esame’, eh? – Non proprio. La lettura della Bibbia non è un atto da farsi svincolato da tutti e da tutto. E’ un atto da ‘Figli di Dio’ e la caratteristica dei ‘Figli di Dio’ è farsi guidare dallo Spirito. Se davvero un ‘Figlio di Dio’ si lascia guidare dallo Spirito di Dio non può che interpretare ‘autenticamente’ ciò che Dio gli dice. – Ma come fa la Chiesa Istituzionale ad affermare che solo il Magistero Cattolico può ‘interpretare autenticamente la parola di Dio’? – E’ un’autoinvestitura perché non c’è nessun passo nelle Scritture che affermi questo e d’altra parte ci sono anche le altre Chiese, ad esempio la Chiesa Ortodossa, e le Chiese Evangeliche con molteplici espressioni. Vogliamo negare a queste Chiese la possibilità di essere guidate dallo Spirito Santo nell’interpretare la Scritture? – Quindi quella della Chiesa Cattolica è una pretesa bella e buona! – Direi di sì e abbiamo visto che proprio nell’esercizio della sua ‘presunta infallibilità’ inciampa a più riprese e testimonia così contro le proprie affermazioni!

10.           Agostino fondamentalista

– Vorrei che mi spiegassi bene, con la tua solita chiarezza, che cosa s’intende per ‘fondamentalismo’. Dicevi poco fa che si può arrivare ad assolutizzare il senso letterale dei singoli versetti della Bibbia. – Eh, sì. Oltre l’atteggiamento razionalista c’è la tendenza a interpretare la Bibbia secondo il senso letterale e a formulare dottrine che vengono presentate come ‘Parola di Dio’. Il principio fondamentalista è questo: la Bibbia è Parola di Dio ispirata, quindi esente da qualsiasi tipo di errore per cui deve essere letta e interpretata letteralmente in tutti i suoi dettagli. Si parte dal ‘letteralismo’ e poi si teorizza l’interpretazione letterale arrivando al ‘fondamentalismo’. – L’impostazione che dà la ‘Dei Verbum’, mi sembra che favorisca il fondamentalismo. – Dice infatti: Tutto ciò che gli autori ispirati o agiografi asseriscono è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo, bisogna ritenere, per conseguenza, che i  libri della Scrittura insegnano con certezza, fedelmente e senza errore la verità che Dio, per la nostra salvezza, volle fosse consegnata nelle sacre Scritture”. L’affermazione ‘I libri della Scrittura insegnano con certezza, fedelmente e senza errore la verità che Dio’ autorizza praticamente il ‘letteralismo’ e quindi il ‘fondamentalismo’. – Sono d’accordo. – Basterà un solo esempio. Prendo il racconto della Genesi riguardo alla trasgressione compiuta da Adamo ed Eva. Da lì il Magistero Cattolico ha formulato la ‘Dottrina del Peccato Originale’. Questa Dottrina non è che un’interpretazione fondamentalista sia dei primi capitoli della Genesi che dell’interpretazione offerta da Paolo nel capitolo quinti della Lettera ai Romani. Il primo che ha formulato questa dottrina, basandosi su una interpretazione letterale della Scrittura, è stato Sant’Agostino. – Il grande Sant’Agostino! – Sì, grande… ma non per questo. Con la sua autorevolezza ha influito in modo determinante sulle formulazioni dottrinali della Chiesa di allora. Senonché, la Chiesa Magisteriale, come tu sai, non sbaglia mai, è infallibile, e se definisce una dottrina e la dogmatizza, come fa a cambiarla? La ‘verità assoluta’ non può essere corretta, non ti pare? – E se si dovesse accorgere che quella Dottrina è fondata su una interpretazione letterale della Bibbia… potrebbe cambiare idea, no? – Non se n’è accorta dai tempi di Agostino in poi, fino al Concilio di Trento e anche al Vaticano II. Ma se dovesse accorgersente che potrebbe fare? Dire che si è sbagliata? E allora come potrebbe ancora sostenere di essere ‘infallibile’? Ormai la frittata è fatta! – Frittata che in realtà è un Dogma e che Dogma! ‘Dogmatizzare’ è rischioso… si può ‘dogmatizzare l’errore’! Ti riassumo brevemente come sono andate le cose. Agostino combatteva Pelagio il quale aveva messo in dubbio che San Paolo, nel capitolo V della lettera ai Romani insegnasse veramente che tutti gli esseri umani hanno peccato ‘in Adamo’, per cui negava anche la trasmissione del peccato di Adamo ai suoi discendenti. Secondo Agostino Pelagio intaccava la fede in Gesù Cristo sulla ‘necessità della grazia salvifica’ che egli ha ottenuto con il ‘Sacrifico della Croce’. – Quindi Agostino legava il sacrifico della ‘Croce di Cristo’ alla eliminazione del ‘Peccato Originale’ che da Adamo ed Eva in poi sarebbe stato trasmesso a tutti gli esseri umani. – È così. Egli credeva che se si elimina la ‘Trasmissione del Peccato Originale’ il sacrificio di Cristo, “Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo” (Gv 1,29) diventava inutile. Sant’Agostino faceva coincidere, sbagliando, il ‘Peccato Originale’ con il ‘Peccato del mondo’ e se andava dritto per la sua strada: era un ‘fondamentalista-razionalista’. Molto intelligente, molto colto, abile nel parlare e nel dimostrare la validità delle sue tesi. Egli ha ritenuto realmente accaduto il peccato di Adamo ed Eva, ha ‘teorizzato’ la sua trasmissione a tutti gli esseri umani da allora in poi ed è pervenuto alla concezione che, a causa dei Progenitori, siamo tutti dannati! Questa idea, del tutto falsa, è di una ‘disumanità allucinante’ ed è un esempio dei disastri che si possono realizzare usando la Sacra Scrittura secondo procedimenti letteralistici e razionalisti. – Mi stai smontando il ‘grande’ Agostino… – A dire il vero è responsabile di almeno tre grossi guai, cioè tra concezioni erronee devastanti che la Gerarchia ha fatto proprie. Questa della ‘Trasmissione del Peccato Originale’, lo svuotamento della figura dello Spirito Santo e la minpolazione dei Dieci Comandamenti. Ora parliamo della sua concezione della ‘massa dei dannati’ che è il cuore della sua ‘Dottrina del Peccato Originale’. Degli altri due parleremo un’altra volta. – La ‘massificazione’ non porta mai niente di buono… – Infatti. La colpa di Adamo e di Eva, secondo Agostino, si trasmetterebbe a tutti gli esseri umani di ogni epoca, man mano che sono generati. L’atto del generare, che è quanto di più grande e di più bello abbia inventato Dio, per questo prestigioso Padre della Chiesa consiste nel mettere al mondo dei peccatori! Sono appena nati e sono dannati meritevoli dell’Inferno. Infatti Agostino cacciava tutti i bambini non battezzati all’Inferno per l’eternità. Ma… tranquilli, anche lui aveva un cuore, per cui decise che avrebbero patito soltanto una ‘condanna mitissima’. – Ma questi bambini non sono peccatori! Essi non sono responsabili direttamente della colpa per cui vengono puniti con una condanna così tremenda e severa anche se spacciata per ‘mitissima’. Si tratta dell’Inferno Eterno o mi sbaglio? – Che non siano peccatori lo dici tu. Se Dio li condanna all’inferno è perché sono peccatori. E bada bene Dio non è ingiusto. Non c’è nessuna ingiustizia nella condanna di questi bambini perché appartengono tutti alla medesima ‘massa dannata’, la massa destinata alla perdizione. – Scusa… destinata da chi? – Da Agostino, pardon, volevo dire da Dio secondo Agostino. Dio non fa nessuna ingiustizia nei confronti di coloro che non sono eletti, e sai perché? Molto semplicemente perché tutti sono peccatori e tutti meritano l’inferno perché colpevoli come Adamo. – Ma è allucinante! E questo è il Dio di Agostino? E questo è uno dei Padri della Chiesa che ha contribuito ad edificare la Chiesa? Ma allora era più umano e ragionevole Pelagio, il suo avversario. Almeno lui salvava i bambini! – E’ vero. Pelagio, ai genitori dei bambini morti senza Battesimo, prometteva l’ingresso nella ‘vita eterna’, anche se non proprio nel ‘Regno di Dio’, perché secondo lui Dio, il suo Dio, a quanto pare ben diverso dal Dio di Agostino, non avrebbe mai condannato all’Inferno chi non si fosse reso colpevole di peccati con atti personali. – Pelagio ha dimostrato di essere una persona equilibrata. – Ma non aveva né la cultura, né l’abilità dialettica del professore di retorica Agostino, né era Vescovo, né aveva scritto opere monumentali, né era difensore della Chiesa Latina, né… – Basta così! Troppe benemerenze! E con questa sua ‘reputazione’ che è riuscito ad avvalorare la sua tesi… – Prestigio, fama, autorevolezza… ecco gli argomenti probatori che hanno sancito la sua vittoria sul modesto Pelagio.

11.           Influenza di Agostino sulla Chiesa

– Quindi dobbiamo prendere atto che Agostino è riuscito ad influire pesantemente sulla Chiesa dei suoi tempi, sul Papa, sui vari Concili. – Ti sbagli: sulla Chiesa di tutti i tempi! Il suo nefasto influsso è arrivato fino al Concilio di Trento, circa mille anni dopo. Ti basti questo! Seguiamo ora l’iter e così ci possiamo rendere conto come la Chiesa arrivi a formulare i suoi dogmi. Nel Concilio di Cartagine del 418 la Chiesa ha dato ragione ad Agostino e ha condannato Pelagio. Nel Concilio di Orange del 529 la Chiesa si è pronunciata sulla ‘Dottrina del Peccato Originale’ considerandolo un dato rivelato e infine ha formulato in modo definitivo questa dottrina nel Concilio di Trento del 1546. Gli esseri umani contraggono il ‘Peccato Originale’ attraverso la generazione. Solo il Battesimo elimina questo peccato, per cui coloro che non lo ricevono non possono entrare nel ‘Regno dei Cieli’ che è la vita eterna, quindi dove vanno? All’Inferno! – Allora non era stato ancora inventato il Limbo. – No e ora per la verità è stato eliminato. Ne abbiamo parlato nella nostra conversazione sull’Aldilà. Il limbo altro non è che il ‘lembo’ più esterno dell’inferno. La sensibilità  del XII secolo ha fatto coniare l’espressione ‘limbo dei bambini’ per designare il ‘luogo di riposo’ dei bambini morti senza Battesimo. Nel ‘Limbo’ i bambini non soffrono, ma saranno eternamente privati della visione di Dio a causa del ‘Peccato Originale’ ereditato per generazione umana. – L’esclusione dalla visione o comunione con Dio non è considerata una sofferenza? – A quanto pare no. I teologi dicono che i bambini non soffrono perché, incoscienti come sono, non sanno ciò di cui sono privati. – Eh, già. E se ne staranno per tutta l’eternità in quella situazione! Ma perché sono stati creati? Dio poteva davvero fare a meno di crearli! Senza avere colpa si trovano a dover subire un trattamento del genere. Tutto ciò è disumano! Qui non è solo disumano Agostino. Qui è tutta la Chiesa Cattolica disumana. Sono disumani i Gerarchi che ‘dogmatizzano’ ma anche i fedeli che ‘accettano senza fiatare’. E alla fin fine è ‘disumano’ il Dio che decreta in modo definitivo una sentenza come questa che è scandalosa, inaccettabile, che ‘grida vendetta davanti a Dio’… già, ma quale Dio? A quale Dio bisogna appellarsi visto che quello della Chiesa Cattolica è così spietato? Dobbiamo cercare davvero un altro Dio, oppure, semplicemente rifugiarci in Cristo che ci rivela il Padre Misericordioso? –  Con questa tua ‘intemerata’ hai mostrato in tutta evidenza che ‘Dio non c’entra’. Questo è il Dio inventato dagli uomini, da Sant’Agostino e dagli altri sant’uomini che gli sono andati dietro e che hanno trasformato le idee di un fondamentalista-razionalista in ‘dottrina dogmatica di fede’ imposta a tutta la cristianità, pardon, ‘cattolicità’. – La Chiesa ‘propone a credere’… non ‘impone’. Hai sbagliato. – Quella è la formula eufemistica. Prova a contraddire la ‘Dottrina del Peccato Originale’ e farai la fine di Pelagio. Dopo le definizioni del Concilio di Orange del 529 la Chiesa si è pronunciata in modo definitivo su questa dottrina nel Concilio di Trento del 1546. E sul Catechismo di Pio X, che la mia generazione ha imparato a memoria, la Dottrina era presentata così: “Il peccato con cui Adamo assoggettò gli uomini con la sua colpa, si chiama originale, perché commesso al principio dell’umanità, si trasmette con la natura agli uomini tutti nella loro origine” (N°72) e al N° 74 dice: Il peccato originale è volontario e quindi colpa per noi, solo perché volontariamente lo commise Adamo quale capo dell’umanità”. Sostanzialmente è il pensiero di Sant’Agostino. Si arriva a definirlo ‘peccato volontario’ come se lo avesse effettivamente compiuto ogni bambino appena nato, anzi, appena generato! Per fortuna poi, qualcuno, ma in tempi molto recenti, si è accorto di questa enormità e si è parlato di ‘peccato contratto’ e non ‘peccato commesso’. Ma ogni essere umano, e questo viene ribadito, lo eredita ed è sotto la condanna, anche se non ha fatto proprio niente di male!

12.           Una speranza senza certezza

– Quindi l’influsso del ‘grande’ Agostino è arrivato fino a noi. – Non chiamarlo ‘grande’ ti prego. Anche se lo fai ironicamente m’infastidisce, perché ha elaborato pensieri così perversi e di una tale piccineria che di ‘grande’ non hanno proprio nulla! E di queste sue trovate ha contaminato l’intera cristianità! – Me ne sto rendendo sempre più conto. – Del ‘Limbo’ abbiamo già parlato a lungo nella nostra conversazione sull’Aldilà. Abbiamo constatato come il ‘Magistero Cattolico’ ha dovuto arrampicarsi sugli specchi per eliminare questa concezione. – Ricordo la buffonata della ‘Commissione Teologica Internazionale’ che ha lavorato dal 2005 al 2007, cioè due interi anni, per elaborare un documento approvato infine da Benedetto XVI il 19 gennaio 2007. – Sì, ci hanno messo due anni per arrivare a dire che la ‘Concezione del Limbo’ pur essendo stata per molto tempo ‘Dottrina Comune della Chiesa’ non possedeva la certezza di una ‘affermazione di fede’ per cui poteva essere eliminata senza pregiudicare l’infallibilità del Magistero. – Ecco di che cosa si sono preoccupati. Eliminare l’insana concezione del Limbo senza che venisse scalfita ‘l’infallibilità del Magistero’. – Quindi il Limbo non era considerato una ‘affermazione di fede’ ma soltanto una ‘dottrina comune’ che con facilità è stata declassata a ‘teoria’ ovvero ‘opinione teologica possibile’. Ecco la fine miserevole della concezione del Limbo caldeggiata e sostenuta da Padri della Chiesa, Teologi e Papi! Una semplice opinione tra le altre! – Comunque, ricordo benissimo che anche se il Limbo è sparito, questo fior fiore di Teologi saputelli della Commissione  con il Papa in testa, ai bambini morti senza battesimo riescono a offrire solo ‘speranze’ ma nessuna ‘certezza’. – Infatti. E’ utile rileggere il documento in questione nel paragrafo che ha per titolo: ‘La speranza della salvezza per i bambini che muoiono senza battesimo’: “La nostra conclusione è che i molti fattori  che abbiamo sopra considerato (mi dispiace ma devi leggerti tutto il Documento come ho fatto io!) offrono seri motivi teologici e liturgici per sperare (ora stai bene attento!) che i bambini che muoiono senza Battesimo saranno salvati e potranno godere della visione beatifica. Sottolineiamo che si tratta qui di motivi di speranza nella preghiera, e non di elementi di certezza. Vi sono molte cose che semplicemente non ci sono state rivelate” (Cfr Gv 16,12). – Pazzesco! D’accordo, non ho letto il Documento e quindi avrei dovuto bisogna sciropparmi i ‘molti fattori presi in considerazione’ ma la conclusione è deludente. I genitori che non sono riusciti a battezzare un bambino, per non parlare di tutti i bambini del mondo che muoiono ogni giorno senza Battesimo, hanno solo ‘seri motivi teologici e liturgici per sperare’… Ma questa speranza non è certezza! E che speranza è allora? Una semplice speranza umana? Prima Agostino li caccia all’Inferno senza alcuna pietà, anzi non li caccia lui, li fa cacciare dal suo Dio ‘giusto e isericordioso’ e in questa follia è seguito dall’augusto e insindacabile Magistero della Chiesa Cattolica… – E da molti Padri della Chiesa. Non ho fatto a tempo a dirtelo prima. Nomi di tutto rispetto: San Girolamo, Fulgenzio, Papa Gregorio Magno, Sant’Anselmo di Canterbury, Ugo di San Vittore… Poi è subentrata un po’ di umanità con Pietro Abelardo che ha interpretato la condanna mite dei bambini come ‘privazione della visione di Dio senza speranza  di poterla ottenere ma senza pene aggiuntive’. Tommaso d’Aquino è stato oltremodo buono con questi sfortunati bambini che non hanno potuto essere battezzati. Ha formulato una benevola e zuccherosa teoria secondo la quale ‘I bambini non sperimentano alcun dolore e anzi conoscono una felicità naturale attraverso la loro unione con Dio nei beni naturali’ e ha aggiunto che non conoscendo ciò di cui sono privati, ossia la visione di Dio, non soffrono neppure di quello. – Un barlume di umanità condito con il miele dell’ipocrisia! Ma l’esimio Tommaso d’Aquino avrebbe dovuto sbarazzarsi della Dotrina del Peccato Originale trasmesso ad ogni nascituro invece che cercare alambiccate strategie per addolcire la condanna di questi poveri bambini. – Non sono mancati Papi che hanno avvalorato la concezione della condanna dei bambini, pur non arrivando a farne un articolo di fede o un dogma. I Pontefici Paolo III, Benedetto XIV, Clemente XIII, hanno difeso il diritto dei cattolici di insegnare la teoria di Agostino, secondo la quale i bambini che muoiono col solo peccato originale sono dannati e venivano puniti con le fiamme dell’inferno, per quanto mitigate’. – Ma finalmente il Limbo è stato definitivamente abolito. – Veramente non c’è mai stato. Era solo una concezione non una realtà. E ora si è arrivati candidamente ad ammettere che non è mai stata una ‘affermazione di fede’. Questo è l’originale ‘escamotage’ trovato dai ‘Teologi della Commissione Internazionale’ per non dover ammettere, con tutta franchezza come avrebbero dovuto, che la Chiesa Magisteriale ‘ha sbagliato’ accreditando una teoria, divulgandola, insegnandola nelle scuole, inserendola nei catechismi. Ecco qui il Catechismo di Pio X. Domanda: “I bambini morti senza battesimo dove vanno?” Risposta: I bambini morti senza Battesimo vanno al Limbo, dove non godono Dio, ma nemmeno soffrono; perché , avendo il Peccato Originale, e quello solo, non meritano il Paradiso, ma neppure l’Inferno e il Purgatorio”. E davanti a questo epocale cambiamento qual è stata la reazione dei fedeli cattolici? Niente di che. ‘Il Limbo è stato eliminato? Meglio così, a me non mi ha mai convinto!’. Vedi quando si accetta supinamente il ‘Principio di Autorità’ qualunque cosa faccia chi detiene autorità nella Chiesa è accolta, magari brontolando un po’ ma senza farsi troppi problemi. E tra i cattolici chi avrà letto il Documento dei Teologi? Ben pochi! Quindi nessuno si è reso conto di quali espedienti ridicoli si sono avvalsi i Teologi, guidati da Papa, per relegare il ‘Limbo’ nell’ambito di una semplice ‘Teoria’. – Hai ragione. Il fedele comune accetta il ‘Principio di Autorità’ e da quel momento ubbidisce. Ma in questo modo chi comanda può condurre il popolo a credere ciò che è falso, e anche a impartire ordini gravemente sbagliati. – I Nazisti a Norimberga si difendevano dicendo che avevano ‘ubbidito agli ordini che venivano dall’alto’ e che ‘erano vincolati da un giuramento di fedeltà a Hitler’. Come avrebbero potuto disubbidirgli? – Anche i cattolici possono tranquillamente rifugiarsi sotto l’alibi dell’ubbidienza a ‘ordini ricevuti dall’alto’, non da Dio, ovviamente, ma da chi detiene l’autorità asserendo di essere legittimato da Dio. Si racconta che Hus, l’eretico Boemo condannato al rogo, quando una vecchietta si è staccata dalla folla e ha raccolto una fascina di sterpi per gettarla sul fuoco per incrementare la fiamma, facendo la sua parte nel distruggere l’eretico condannato dal Papa, esclamasse: ‘Beata semplicitas!’. Quella credente non faceva altro che allinearsi con le disposizioni della Gerarchia e quindi di Dio! – Terrificante! Tornando a oggi, riguardo ad altre concezioni che circolano nella Chiesa Cattolica io possono chiedermi: “È ‘dottrina comune’ oppure ‘affermazione di fede’?” E se non è ‘affermazione di fede’, posso respingerla, anticipando il giudizio futuro della Chiesa che ora me la propina, pardon, me la propone… e domani me la sottrae dicendomi che non c’era l’obbligo di crederla. Ma intanto per quanti secoli è stato insegnato il ‘Limbo’ dando sconforto a tanti genitori? – Prima, quando ti ho citato la conclusione dei Teologi ho letto una frase, quella finale su cui è utile ritornare. Mi meraviglia che tu non l’abbia notata… La frase è questa: “Vi sono molte cose che semplicemente non ci sono state rivelate”. E c’è pure un riferimento al Vangelo di Giovanni, quel famoso passo in cui Gesù dice ai discepoli: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera” (Gv 16,12-13). – Francamente, l’avevo notata… ma poi mi è scappata di mente. Tu sei un vulcano in eruzione ed è difficile starti dietro! – Va bene, colpa mia! Vedi, la mia considerazione è questa: se la ‘Chiesa Magisteriale’ avesse acquisito la verità di base che ‘Dio non ci ha detto tutto’ vale a dire ‘Gesù non ci ha rivelato tutto’ e non poteva neanche farlo, dati i nostri limiti umani, ma che solo con la venuta dello Spirito Santo la rivelazione ‘avrebbe potuto’ continuare… – Dici bene ‘avrebbe potuto’. Agostino non ha certo ricevuto una rivelazione dallo Spirito per formulare la sua ‘Dottrina del Peccato Originale’ che comprende la trasmissione per generazione e la condanna dei bambini come peccatori! – Certo che no! Ora, se come dicevo poc’anzi, la ‘Chiesa Magisteriale’ di quell’epoca, cioè i Padri del Concilio di Cartagine e di Orange, avessero concluso come questi teologi dell’anno 2007 asserendo: “Poiché, molte cose non ci si sono state rivelate, noi non sappiamo niente della trasmissione del Peccato Originale, non sappiamo niente della sorte dei bambini non battezzati, per cui… non ci pronunciamo”. – Sarebbe stata la scelta migliore! I Padri della Chiesa e i Vescovi avrebbero dovuto comportarsi così non solo per questo argomento, anche per altri. – Ad esempio l’Inferno! Un altro errore del fondamentalismo. Ne abbiamo già parlato nella nostra prima conversazione, ricordi? – Come no? Sono io che ti ho proposto di partire da lì perché a dire il vero l’Inferno mi ha sempre ossessionato. – Ora voglio offrirti un esempio concreto per evidenziare ancor più l’abisso esistente tra l’insegnamento del Magistero Cattolico, cioè della Chiesa Cattolica e del Papa, e l’insegnamento di Gesù Cristo come risulta dal Vangelo. Ecco qua, leggi. E’ il Vangelo di Luca. – Volentieri. “Gli presentavano anche i bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano. Allora Gesù li fece venire avanti e disse: – Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà (Lc 18,15-17). – Gesù ha l’occasione di incontrare dei bambini. I loro genitori vorrebbero che lui li accarezzasse ma i discepoli intervengono rimproverandoli. Per loro i bambini devono stare lontani da Gesù, sono chiassosi, invadenti, irrequieti. E poi non sono altro che bambini. Il Maestro si occupa degli adulti, non dei bambini! – Questo atteggiamento dei discepoli nei confronti dei bambini mostra la loro grettezza e mi ha sempre infastidito. – Gesù interviene. Ora se fosse vera la Dottrina del Peccato Originale, se davvero i bambini nascono macchiati da questa colpa, quale occasione migliore avrebbe Gesù per esporla? Potrebbe dire, in sintonia con il Magistero autorevole della Chiesa Cattolica, che quei bambini sono ‘figli del Diavolo’ e devono essere battezzati per liberarli dalla colpa del Peccato Originale che i loro genitori gli hanno trasmesso. – Ma non dice niente di tutto questo. – Perché il suo insegnamento è tutt’altro. Egli dice ‘A chi è come loro appartiene il regno di Dio’. Ecco, non hanno nessuna colpa da cancellare, non hanno alcun peccato di cui purificarsi, sono pronti per il ‘Regno dei Cieli’ che Gesù è venuto ad annunciare. – Che meraviglia! – E aggiunge in tono solenne: ‘In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà’. I bambini sono il modello a cui tutti devono ispirarsi per accogliere il Regno di Dio. – E il Magistero della Chiesa espresso dalla Gerarchia nelle sue personalità pù autorevoli come i Vescovi e il Papa, con il sostegno dei Padri della Chiesa di grande prestigio come Agostino e di Teologi come Tommaso d’Aquino, impone il perverso insegnamento che condanna i bambini appena nati che non sono ancora stati battezzati e li destina all’Inferno, o al Limbo o… non si sa bene dove. Dipende dalla misericordia di Dio. La giustificazione che viene data è questa: Vi sono molte cose che semplicemente non ci sono state rivelate’. Mentre la verità è che quello che Gesù ha rivelato non l’hanno preso in considerazione e lo hanno manipolato a loro piacimento. – Infatti, Gesù in questo episodio mostra chiaramente il valore dei bambini, la loro purezza, la loro sintonia con lui e la loro capacità di accoglierlo. Infatti dice: ‘Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite’, perché i bambini spontaneamente vanno a lui. Il loro spirito genuino, autentico, incontaminato è sensibile al richiamo di Cristo per cui vanno spontaneamente a lui purché qualcuno non glielo impedisca, come stavano facendo i discepoli. – Terribile! Veramente c’è un abisso tra l’insegnamento di Gesù e l’insegnamento del Magistero Cattolico che dice di ispirarsi a lui, ma arriva a formulare una Dottrina così scellerata come quella del Peccato Originale. – Gesù ha modo di trattare in più occasioni con i bambini e sempre, invece di denigrarli come fa il Magistero Cattolico, li offre come esempio agli adulti. Leggi ora il Vangelo di Marco, ecco, qui. – Con molto piacere: In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: ‘Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?’. Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: ‘In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. (Mc 18,1-3). – E’ un monito che tutti gli adulti dovrebbero considerare con grande attenzione. I bambini non hanno bisogno di convertirsi perché sono limpidi, aperti alla verità e all’amore, immuni da qualsiasi presunta macchia di peccato, mentre gli adulti, per diventare come i bambini, hanno bisogno di convertirsi, cioè di cambiare mentalità, soprattutto quando la loro preoccupazione sembra essere quella ‘di chi è il più grande’. Ed ecco lo sprone forte di Gesù: ‘In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli’. – Sì, l’insegnamento di Gesù riguardo ai bambini è diametralmente opposto a quello della Chiesa Cattolica. – Ora leggi, ti prego, anche i due versetti successivi perché sono illuminanti. Eccoli:E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare” (Mc 18,5-6). – E’ tale la sintonia, anzi la ‘comunanza ontologica’ tra Gesù e i bambini che conservano la loro autenticità originaria che Gesù può dire: ‘Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me’. – Stupefacente! – Quello che dice Gesù vale per tutti coloro che hanno denigrato i bambini, come ha fatto per primo Agostino, seguito da tutti quelli che sono caduti nella trappola della Dottrina del Peccato Originale. Ecco, tutti costoro hanno ‘scandalizzato i piccoli’ considerandoli macchiati dal ‘peccato’ e meriterebbero di sparire in fondo al mare. Ma i piccoli non sono vendicativi. Nei confronti di questi denigratori dei piccoli, questi profanatori della bellezza e luminosità dei piccoli, provvederà la ‘Nemesi’, cioè la ‘Giustizia divina’ che è sempre unita alla misericordia. – Sì, questi adulti saputelli che occultano ciò che ha detto Gesù per affermare ciò che pensano loro, saranno sicuramente ridimensionati dalla ‘Nemesi’. Infatti hanno dovuto fare retromarcia e dopo l’assurda consegna dei ‘piccoli non battezzati’ addirittura all’Inferno, hanno ripiegato sull’invenzione del Limbo e ora, pur non arrivando a negare il Peccato Originale, hanno optato per una generica sanatoria ad opera della Misericordia di Dio. – Sarebbe bastato andare a leggere quello che dice Gesù nei Vangeli, come abbiamo fatto noi e riscattare finalmente i piccoli che vengono al mondo belli, meravigliosi, intatti per la gioia dei loro genitori che si trovano tra le braccia un ‘Figlio di Dio’! – Gesù ha detto: ‘E non fatevi chiamare ‘maestri’, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo’(Mt 23,10), ma i Gerarchi della Chiesa si ritengono ‘Maestri’ e definiscono ‘Magistero’ il loro impossessarsi della Scrittura per interpretarla. Già, sono tutti ‘Magister’. E proprio l’auto-attribuzione di questo titolo li squalifica perché Gesù ha detto espressamente di non farlo, ma poi la loro attività ‘magisteriale’ li condanna del tutto perché scandalosamente in continuo contrasto con l’insegnamento dell’unico vero Maestro – Vorrei che tu leggessi ancora il Vangelo di Marco in questo punto. E’ un passo parallelo, per cui è difatto ripetitivo, ma c’è una parola molto espressiva che di sicuro balzerà agli occhi pure a te. – Ubbidisco: Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso” (Marco 10, 13-15). – Allora, hai notato qualcosa? – Eh, sì. Gesù al vedere i discepoli che sgridavano i genitori presentare i loro figli ‘s’indignò’. Il suo è un atteggiamento di grande rimprovero che evidenzia l’enormità del comportamento dei discepoli che ostacolavano il rapporto tra i bambini e Gesù. Sì, il verbo è quello giusto: ‘indignarsi’! E penso che Gesù sia altrettanto indignato nei confronti di tutti coloro che nella Gerarchia Cattolica pretendono di essere Maestri, mentre insegnano in modo difforme o contrario a Cristo, particolarmente riguardo ai piccoli. – Ecco, volevo che tu prendessi atto che l’indignazione è la reazione migliore davanti a coloro che denigrano i piccoli. ‘Gesù indignato’ è un eloquente esempio per noi. – Dopo queste esemplificazioni vedo ancora meglio quanti danni possa causare il ‘letteralismo biblico’ quando assolutizza la propria comprensione della Scrittura. La Chiesa Cattolica condanna il ‘fondamentalismo islamico’ e il ‘fondamentalismo dei protestanti’ ma dovrebbe cominciare a condannare il ‘fondamentalismo cattolico’ e non solo un fondamentalismo generico, ma il proprio, scrollandosi di dosso tutte le interpretazioni fondamentaliste che sono diventate ‘dottrina comune’ ma forse anche ‘affermazioni di fede’ o addirittura ‘Dogmi veri e propri’. – Il fondamentalismo è un rischio che corrono tutte le religioni che possiedono testi da loro ritenuti sacri. Tutti hanno il problema d’interpretare ciò che è scritto e quindi possono cadere nei vari errori che abbiamo denunciato: assolutizzazione dei Testi Sacri, razionalismo, letteralismo e fondamentalismo. C’è quindi un fondamentalismo dei cattolici, degli ortodossi, dei protestanti e perché no, degli induisti, dei buddisti, dei taoisti e così via. – Vale l’ammonizione di Gesù: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra” (Gv 8, 7). – Eh, sì. Ma è più facile vedere i difetti e i peccati degli altri che non i propri. A questo proposito vorrei parlarti di un’altra fonte di errori, ma questa è talmente connaturata con le Sacre Scritture che non ci si fa neppure caso. – Davvero? Mi stai incuriosendo!

13.           La civiltà patriarcale maschilista

– Tutti i libri della Bibbia, sia dell’Antico che del Nuovo Testamento, sia quelli ebraici che quelli cristiani, sono stati scritti da autori maschi. – Già, ora che mi ci fai pensare è proprio così. – Ricordi, quello che dice la ‘Dei Verbum’ a proposito degli Autori sacri? Essi sono ‘veri autori’ e scrivono ‘con certezza, fedelmente e senza errore’ ciò che lo Spirito loro suggerisce. Ciò non toglie che ci sia un senso che l’agiografo in determinate circostanze, secondo la condizione del suo tempo e della sua cultura, per mezzo dei generi letterari allora in uso, intendeva esprimere ed ha di fatto espresso’. Ricordi? – Come no? Nei ‘Testi Sacri’ si trovano modi di pensare umani, quindi circostanze, condizioni del tempo, cultura, idee e anche concezioni legate alle conoscenze di allora, come ad esempio… che il ‘sole giri intorno alla terra’. – Bene. La ‘Civiltà Patriarcale’, con la sua forte accentuazione ‘maschilista’, è l’ambito sociale in cui gli autori sacri scrivono. Ragion per cui subiscono, potremmo dire ‘inevitabilmente’, tutti i condizionamenti della cultura maschilista che era a quei tempi ‘onnipervasiva’. – Cioè toccava tutti gli aspetti della civiltà? – Eh sì, il modo di pensare e di agire, le istituzioni, i rapporti tra le persone, la posizione del maschio nei confronti della femmina e viceversa, la religione, le leggi, in una parola… ‘Tutto’! Vuoi qualche semplice esempio? Quando si dice ‘uomo’ s’intende ogni essere umano, donne comprese. Nelle genealogie è indicato il maschio e solo in alcuni casi le femmine. Ci sono, è vero, alcune eroine nella Bibbia, ma sono eccezioni: la storia è fatta dai maschi. Dio è visto come ‘maschio’, e quindi Padre non certo come Madre. – E quando nella Bibbia Dio è paragonato ad una madre… che valore ha? Ad esempio: Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò; in Gerusalemme sarete consolati” (Is 66:13). Se è per questo c’è un’espressione ancora più materna, sempre in Isaia: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai(Is 49,15). – E allora… non possiamo dire che ‘Dio è anche madre’? – Sì, in un certo senso la Teologia cattolica arriva a dirlo ma in una forma striminzita, direi accaparratrice. Giudica tu, eccola: ‘Il Padre è anche Madre’. Dio… un ‘Padre Materno’, insomma un ossimoro! Si arriva anche a questo purché la figura patriarcale del Padre rimanga dominante. Se Dio è Padre allora in famiglia… il Padre è come Dio. Ecco, hai centrato l’obiettivo. Equesto è quanto nella civiltà ebraica si è arrivati a pensare di Yahvè e d’altra parte, come ti ho detto, è quello che pensano i Teologi ancora oggi. Ma di questo vorrei parlartene diffusamente a suo tempo. E’ un argomento delicato e complesso che merita un’attenzione particolare perché dobbiamo abbattere concezioni strutturate solidamente proprio sul ‘maschilismo’ che nella Chiesa Cattolica la fa ancora da padrone. – Permetti una domanda? Il ‘maschilismo imperante’, sia tra gli Ebrei che tra i Cristiani, ha condizionato ‘l’espressione delle verità rivelate’ oppure ha addirittura ‘condizionato le rivelazioni stesse’? – L’uno e l’altro e… anche peggio. Se leggi, ad esempio il primo racconto della creazione, l’umanità viene presentata in modo corretto: il maschio e la femmina hanno pari dignità che addirittura viene fatta risalire a Dio. Hai presente il passo? – Come no? E’ un passo famoso. – Eccolo, leggi pure. – “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza… E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra, soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra” (Gn 1,26-28). – Hai ragione: c’è parità. – Anche se l’espressione ‘Creò l’uomo’, per non fare torto alla donna sarebbe da tradurre: ‘Creo l’umanità’. Sei d’accordo? – Già, ecco il condizionamento maschilista che determina anche il linguaggio. Hai perfettamente ragione. – Ora andiamo a leggere l’altro racconto, che è nel secondo capitolo della Genesi. Te ne leggo io alcuni tratti: Il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente” (Gn 2,7) . Questo ‘uomo’ che Dio plasma con la terra è ‘l’uomo maschio’, la ‘femmina’ per il momento non c’è. – Una versione assai diversa da quella del primo racconto. – Infatti. Gli esperti hanno individuato quattro differenti tradizioni che sono state accorpate una di seguito all’altra, per questo possono riscontrarsi differenze anche notevoli e spesso contradditorie. – Come appunto in questo caso in cui è ‘rivelata’ la creazione dell’umanità. – Rivelata? Tra tutte queste differenti Tradizioni che si contraddicono tra di loro, quale può essere quella ‘rivelata’? Vedi, c’è la Tradizione Elohista che designa Dio con il nome ‘Elohim’. C’è la Tradizione Jahvista che usa il nome ‘Jahvè’ rivelato a Mosè. C’è inoltre la Tradizione Sacerdotale e infine la Tradizione Deuteronomista. – Certo che tutte queste Tradizioni che si sovrappongono, s’intrecciano, s’incollano l’una all’altra possono ingenerare una grande confusione. Mi sbaglio? – Nient’affatto. Il primo racconto della creazione dell’umanità sembra da attribuirsi alla Tradizione Sacerdotale che apre uno squarcio sul Mistero dell’Essere Divino rivelando l’analogia tra Divinità e Umanità: ‘E Dio creò l’umanità a sua immagine… maschio e femmina li creò’. Qui io riscontro degli aspetti molto significativi che prenderemo in considerazione a suo tempo. – Ci tengo, eh? – Sì, ci tengo anch’io, perché questo primo racconto è stato interpretato in modo da stravolgerlo, mentre, come ti dicevo, racchiude alcune preziose verità. Invece il secondo racconto sembra prodotto dalla Tradizione Jahivista ed è marcatamente maschilista. – Me ne sono accorto: – Continuo a leggere il secondo racconto della creazione: Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male (Gn 2,8-9). – Nel primo racconto Dio crea prima l’universo, la terra, gli alberi e gli animali e poi l’umanità. Qui invece parte dalla creazione dell’uomo e poi gli prepara un luogo ospitale, un Giardino, l’Eden. – Queste sono le incongruenze che cozzano con le affermazione della ‘Dei Verbum’ che asserisce che ogni autore della Scrittura ha scritto ‘con certezza, fedelmente e senza errore’ ciò che lo Spirito gli ha suggerito. – Ma lo Spirito, se è lo Spirito Divino, non può suggerire o ispirare nulla di contraddittorio. – Infatti! Continuo a leggere: “Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse” (Gn 2,15). In questa versione Dio crea il maschio e lo pone nell’Eden, tutto solo. La donna per il momento non c’è e arriverà in un secondo tempo. – Già. La famosa costola! L’ho sempre considerata una storia ridicola e comunque priva di qualsiasi valore realistico. Ricordo una barzelletta molto divertente in cui Eva quando Adamo dorme gli conta le costole per vedere se gliene manca solo una. Già, perché se gliene manca anche un’altra vuol dire che c’è in giro un’altra donna con cui la tradisce. Beh, una fandonia merita di essere presa in giro e ridicolizzata tanto è già ridicola in sé. – Ma prima della creazione della donna c’è un preciso intervento da parte di Dio: Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: -Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti” (Gn 2,16-17). – Strano, io ricordavo che il Signore avesse dato ad entrambi questo comando. – E invece no. E questo è in linea con l’investitura del maschio quale depositario della Legge di Dio. – Ma Eva, quando è stata tentata dal Serpente ne era a conoscenza. – Sì, infatti. L’episodio è narrato nel capitolo terzo della Genesi. Leggi pure. “Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: ‘È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?’. Rispose la donna al serpente: ‘Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete (Gn 3,1-3). – Accettando questi racconti come se fossero la descrizione di fatti realmente accaduti, ma in effetti non lo sono, si può dedurre che Adamo abbia istruito successivamente Eva sul comandamento divino. Ovviamente quando se l’è trovata a fianco. – Quando è stata tentata dal Serpente comunque Eva conosceva il comando divino. – Ma torniamo un po’ indietro, quando ancora Eva non esisteva. E qui non si può fare a meno di constatare un modo di agire di Dio che lo fa apparire o stupido o perverso. Naturalmene il vero Dio è ben lontano da tutto ciò. Ascolta, anzi leggi tu, qui. “Poi il Signore Dio disse: ‘Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile’. Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l’uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile (Gn 2,18-20). – Che ne dici, eh? Che razza di Dio è mai questo? Crea gli animali perché tra essi l’uomo possa trovare ‘un aiuto simile a lui’. Il maschio umano avrebbe dovuto accoppiarsi con qualche femmina di animale? Che so… una mucca, una capra, una scrofa? Ma ti rendi conto della scempiaggine? E questa iniziativa viene attribuita a Dio! – Che assurdità! Adamo avrebbe dovuto avere per compagna una femmina di animale? E la proposta gliela stava facendo Dio! – Beh, sai che ti dico? Questo strano modo di procedere mette in chiara evidenza la mentalità patriarcale umana proiettata in Dio come se discendesse da lui. – Spiegati meglio. – Vedi, per il ‘patriarca’ la donna è considerata insieme a tutto ciò di cui ha il possesso, la sua ricchezza, i suoi beni. Quindi casa, schiavi, animali, e… moglie. Infatti il Decimo Comandamento, nella sua versione originaria, recita così: Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo” (Dt 5,21). Come vedi è il ‘Maschio Padrone’ che viene salvaguardato con tutto ciò che è di sua proprietà… tra cui la moglie. La donna, solo ai giorni nostri, si sta riscattando da questo dominio padronale del maschio sia nella società che in famiglia. – Sì, e questo ti dice quanto il ‘maschilismo’ sia stato pervasivo. Ma hai dimenticato di dire che ha influito anche sulla Religione e non solo sulla Religione Ebraica, ma anche quella Cristiana e particolarmente Cattolica. Vediamo allora com’è stata creata la donna-femmina: L’uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile” – E meno male! Si vede che Adamo era più saggio di Dio che gli aveva fatto quelle proposte oscene. Certo che questa iniziativa di Dio è ben strana Sembra che non sappia quale sia la compagna-femmina più adatta per l’uomo. Effettivamente è un comportamento del tutto irragionevole. Dio decide di fare un aiuto che sia simile all’uomo e crea gli animali? È ridicolo! – Sì, strano davvero! Ma intanto possiamo notare che è il maschio che ‘impone i nomi agli animali’. Altro motivo di ‘patriarcalismo o maschilismo’. L’uomo maschio è Signore e Padrone del creato. – Scusa, ma nell’altro racconto questa potestà sugli animali non è conferita alla coppia? – Bravo! Infatti: “Dio li benedisse e disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra» (Gn 1,28). ‘Soggiogate la terra e dominate sugli animali’ è detto a tutti e due. – Continuo: “Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: Questa volta essa è carne della mia carne e osso delle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta (Gn 2,19-23). – Caspita! Questo testo è pieno di notazioni maschiliste! – Mi fa piacere che te ne sia accorto. Prova a evidenziarle tu stesso… – Intanto, come hai già notato tu, il maschio è creato per primo e per lui Dio usa la terra e il suo stesso soffio. Poi lo pone tutto solo in Eden come Signore e Padrone del giardino. – Eh, sì. Poi Dio, come abbiamo già visto, crea tutti gli animali. – Mentre nell’altro racconto prima crea tutti gli animali e poi l’uomo. – In questo no, avviene il contrario. Come puoi constatare siamo di fronte ad una della tante contraddizioni interne della Bibbia. – A ben guardare ci sono ancora altre notazioni maschiliste. La donna è fatta non con la polvere del suolo e l’alito divino ma con la costola tratta da Adamo. Questo mi sembra che indichi un’inequivocabile dipendenza dal maschio. – E Adamo lo mette in chiara evidenza: “La si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta”. Infatti in ebraico il nome della donna è ricavato da quello dell’uomo: ‘ish’ da cui deriva ‘isha. – Quindi questi Testi cosiddetti Sacri, perché ritenuti ispirati vale a dire rivelati da Dio, risentono in realtà fortemente della mentalità patriarcale e maschilista. E per quanto Dio sia chiamato in causa… in tutto questo non c’entra affatto. Un Dio patriarcale e maschilista non è un Dio accettabile e credibile. Non è il vero Dio. Sembra veramente un Dio costruito dalla mentalità maschilista umana che si fa un Dio a propria immagine. – Eh sì. Hai visto che anche se il primo racconto della creazione afferma la parità del maschio e della femmina stabilendo addirittura la relazione con Dio, viene surclassato e abbandonato e prevale il secondo racconto rispondente alle ambizioni maschiliste. – Questa è l’amara verità. – In conclusione ci tengo a precisare che questi due racconti sono frutto di fantasia, risentono forse di antiche tradizioni mitologiche e in particolare non c’è mai stato il Giardino dell’Eden, non sono mai esistiti Adamo ed Eva, non hanno mai commesso il famoso peccato originale mangiando il frutto dell’Albero del Bene e del Male. In tutte queste fantasie forse si può ritrovare qualche pepita d’oro, qualche guizzo d’ispirazione. Come ti ho detto, lo approfondiremo in seguito.

14.           L’eredità maschilista in San Paolo

– Abbiamo viso quindi che nella tradizione ebraica a prevalso l’atteggiamento patriarcale e maschilista che ha condizionato anche la religione, però Cristo ha ristabilito la parità tra l’uomo e la donna. – Sì, certo. Questo è uno dei suoi comportamenti rivoluzionari. Egli era perfettamente equilibrato, infatti ha valorizzato le donne, le ha apprezzate proprio in quanto donne e messe sullo stesso piano degli uomini. Vedremo di approfondire questo aspetto che è molto importane. Ma dopo di lui, la mentalità maschilista è riemersa tra i suoi Discepoli e si è consolidata all’interno del Cristianesimo. – Tradendo Cristo in uno degli aspetti più qualificanti del suo insegnamento. – Purtroppo! E l’erede della tradizione maschilista, che ha imperversato in tutta la storia d’Israele, è proprio il famoso Paolo di Tarso. – Sì, stavo proprio pensando a lui. – Allora leggi qui e vedi come Paolo, pur essendo diventato cristiano, prende alla lettera proprio quei testi della Genesi che abbiamo esaminato dianzi. – “Voglio che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l’uomo, e capo di Cristo è Dio. L’uomo non deve coprirsi il capo., poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo. E infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo” (1Cor 11,3-10). – Affermazioni di estremo maschilismo, che sicuramente Paolo ha ereditato dall’ebraismo fondato sulla Torah. L’uomo è ‘capo della donna’, ‘la donna è gloria dell’uomo’, ‘la donna deriva dall’uomo’, ‘la donna è stata creata per l’uomo’. Povere donne! – Ma anche povero uomo! – Eh sì. Gesù ha detto: Chi si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato” (Mt 23,12). La donna sottomessa dall’uomo in molti modi, nella civiltà patriarcale ebraica e cristiana, si è sempre presa le sue rivincite facendo perdere la testa ai maschi, e questo grazie alla sua bellezza e astuzia. – Mi viene in mentre un detto di cui non conosco l’autore: ‘Il sesso debole e forte… a causa della debolezza del sesso forte per il sesso debole’. – Battuta carina e veritiera! Ma appena sarà possibile parleremo del vero riscatto della donna, grazie alla ‘Femmina Divina’, che riscattando se stessa riverbera la sua ‘liberazione’ su tutte le femmine! Ne parleremo a lungo quando affronteremo il tema della Trinità. – Interessantissimo argomento! Spero che ti decida presto a metterlo al centro di una nostra conversazione. Mi affascina perché ci tengo al reale riscatto della donna bistrattata, avvilita, martoriata. Questa ‘Femmina Divina’ è forse in relazione al passo: ‘Maschio e femmina li creo, a immagine di Dio li creò’? – Sì, ma per ora non possiamo approfondire, lo faremo in seguito e in modo esauriente, non temere. Torniamo ora ad Adamo ed Eva. L’autore sacro fa ricadere la colpa del cosiddetto ‘peccato originale’ sulla donna. È lei la protagonista principale. Strano no? Il capo della donna è l’uomo ma, quando si tratta di trasgredire l’ordine di Dio, è la donna che trasgredisce, e l’uomo-capo, le va dietro come un agnellino, come un gregario! – Anche questo mi sembra riveli l’atteggiamento maschilista di far ricadere la colpa sulla donna. – Chi ha ricevuto le istruzioni da Dio? L’uomo, l maschio. Abbiamo visto che la donna dimostra comunque di essere stata istruita da Adamo perché risponde al serpente-diavolo con precisione: “Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti  morirete” (Gn 3,2). – La donna quindi conosceva perfettamente gli ordini di Dio. – Il Serpente-parlante le fece una rivelazione contraria e in un baleno la convinse: “Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male” (Gn 3,4-5). Diventare come Dio: questa sì che è una bella tentazione! Ma perché la ‘rivelazione’ del Serpente era così affascinante? Perché Adamo ed Eva avevano tutto. Mancava loro solo questo: ‘essere come Dio’ anzi… ‘essere Dio’. – I cosiddetti Progenitori non sono personaggi reali, storici… e noi stiamo esaminando la loro storia solo per mettere in evidenza la mentalità maschilista dell’autore sacro. Però effettivamente agli ‘esseri umani’ manca di ‘essere Dio’ e questa è forse la causa principale della loro infelicità e dei loro errori. – I Progenitori non sono esistiti e quindi la Rivelazione è da riconsiderare proprio a partire da questa verità. E noi svilupperemo quest’argomento a proposito del ‘Peccato Originale’. Ma ora voglio solo farti notare che la ‘vera peccatrice’, secondo l’autore sacro, è la donna. E San Paolo non si lascia sfuggire l’opportunità di calcare la mano, pur dopo la venuta di Cristo. Senti che scrive a Timoteo: “La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione. Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia” (1 Tim 2,11-15).  – Beh, stando alla Scrittura Paolo ha perfettamente ha ragione. – Ma Paolo non dovrebbe fondarsi sugli antichi Testi Sacri ebraici leggendoli nel modo più ingenuamente letterale. Paolo dovrebbe basarsi sull’insegnamento di Cristo! Mi viene il dubbio che conoscesse come la pensava Cristo riguardo alle donne… – Già, lui non ha conosciuto Cristo personalmente e i Vangeli sono stati scritti dopo, quando lui era già morto. – Va beh, torniamo al famoso racconto del cosiddetto ‘Peccato Originale’.Vuoi leggere tu? – Leggo la favoletta, perché di favoletta si tratta, no? – Beh, si potrebbe chiamare ‘raconto mitologico’ oppure ‘simbolico’. Favoletta è un po’ troppo riduttivo. – Ma sempre invenzione è, non certo ‘rivelazione’! – Sì, sono d’accordo: ‘Non è rivelazione’! Ecco, chiarito questo leggo più volentieri: “Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture” (Gn 3,6-7). Strano. Il marito era ‘con lei’ ma non ha preso parte alla conversazione con il Serpente e quando la donna gli dà il frutto lui non oppone nessuna resistenza, né obiezione. Prende e mangia come facesse la cosa più naturale del mondo. Ed ecco il nostro campione Paolo pronto a difenderlo: ‘Non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione’. Hanno trasgredito entrambi ma per Paolo solo Eva ‘si rese colpevole di trasgressione’. Non è maschilismo questo? – Paolo di Tarso dovrebbe vergognarsi di usare due pesi e due misure. Pronto ad accusare Eva e prontissimo a scagionare il povero Adamo. Mi è venuto in mente il Sermone di un predicatore evangelico che una volta ho avuto occasione di sentire in un Convegno. Ebbene, costui, evientemente ‘maschilista alla Paolo’ arrivò a formulare l’ipotesi che Adamo ha mangiato il frutto proibito perché glielo porgeva Eva di cui lui era follemente innamorato. Per cui non poteva certo dirle di no! Vedi a che estremi si può arrivare per discolpare il maschio.

15.           Nella punizione Dio favorisce Adamo

– Ora vediamo che cosa è succeso dopo il peccato, sempre considerando attendibile il racconto, che però è pura fantasia. Leggi per favore da qui. Vedo che sono il tuo lettore preferito. I miei polmoni non sono più quelli d’una volta e tu invece sei giovane, avanti, non indugiare. Ubbidisco: “Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l’uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: ‘Dove sei?’. Rispose: ‘Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto’. Riprese: ‘Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?’. Rispose l’uomo: ‘La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato” (Gn 3,8-12). – Ecco che il maschio si scrolla di dosso la sua responsabilità: è stata la donna a dargli il frutto dell’albero proibito, quella donna che Dio che gli ha posto accanto. Qui Adamo sembra addirittura voler far ricadere se non la colpa almeno una parte della responsabilità su Dio. Come dire: “Se non mi mettevi vicino questa donna che si è lasciata ingannare dal Serpente e poi ha sedotto pure me… io non avrei trasgredito!”. E già. La donna causa di tutti i guai! ‘Chi dice donna dice danno’. Quindi il primo a parlar male delle donne sarebbe stato proprio Adamo. Quelmarpione! – E ora vediamo le punizioni. La donna è castigata con gravidanze dolorose: “Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli” (Gn 3,16). – Ma perché moltiplicare i dolori della donna mentre sta compiendo l’atto così naturale e meraviglioso di mettere al mondo un figlio? Perché rendere penosa la sua maternità? Dio non è felice che vengano al mondo nuove creature? Francamente mi sembra una punizione del tutto priva di senso e indegna di Dio. Abbiamo a che fare con un Dio misogino per caso? – C’è una condanna ancor più umiliante per la donna: “Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà” (Gn 3,16). Ecco che la soggezione della femmina al maschio è sancita qui come punizione per la trasgressione. Esisteva già prima una dipendenza, essendo la donna tratta dall’uomo, ma ora Dio parla di ‘dominio’ del marito sulla moglie. Questa espressione sancisce il ‘maschilismo patriarcale’. Potremmo dire che la superiorità del maschio sulla femmina con il conseguente dominio da quel momento è diventata di ‘diritto divino’. – Inaccettabile! Sì, inaccettabile che Dio abbia escogitato queste due punizioni per la donna e quindi, da parte mia, inaccettabile che esista davvero un Dio del genere. – E il Dio che fa tanto comodo alla tradizione Patriarcale e Maschilista, se lo sono inventato e lo fanno agire in modo da avallare il loro arrogante potere e la loro volontà di dominio. – E l’uomo? Voglio dire il maschio? Qual è stata la punizione che Dio gli ha inferto? Ricordo che riguarda il ‘sudore della fronte’. – Prima di tutto Dio rimprovera ad Adamo di essersi lasciato sedurre dalla moglie: Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero, di cui ti avevo comandato: ‘Non ne devi mangiare’, maledetto sia il suolo per causa tua!” (Gn 3, 16-17). Terribile la maledizione di Dio sul suolo! No, il Dio vero non può maledire il suolo che ha creato. Se davvero Dio maledicesse la terra maledirebbe se stesso, perché il creato non è distinto da lui. Io sono convinto, come mi hai spiegato tu che ‘l’Essere Unico si è fatto Creazione’. Questo Dio maledicente è prodotto da una fantasia perversa, è un Dio fasullo, un Dio maschilista e misogino. – La penso come te, ma lasciami andare avanti: “Spine e cardi produrrà per te il suolo e mangerai l’erba campestre. Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!” (Gn 3, 18-19). – La donna sarà punita con i dolori del parto e l’uomo col dolore della fatica per coltivare la terra e col sudore del volto. Beh, sai che ti dico? Ci sono le mogli dei contadini che quando non fanno figli lavorano nei campi da mattina a sera vicino agli uomini e anche loro si affaticano e sudano. Quindi per loro la punizione è duplice. Hanno quella del parto e condividono quella dei loro mariti. Povere donne! – A me preme contestare l’espressione ‘Polvere sei e in polvere tornerai’ perché è falsa. L’esere umano non è solo polvere, non è soltanto un corpo Costituito dalle medesime sostanza della terra. Nell’essere umano Dio ha alitato il suo soffio vitale! L’essere umano è corpo, anima e spirito e il suo spirito è immortale. La formula ‘Polvere sei e in polvere tornerai’ nonrende giustizia alla dignità dell’essere umano e al suo spirito immortale. – Sembra che Dio non ricordi più di aver soffiato il suo Spirito vitale quando ha creato l’essere umano. Anche se il racconto della creazione è fantastico che ogni essere umano sia formato di corpo, anima e spirito lo testimonia la Scrittura a più riprese e quindi possiamo considerarlo un dato rivelato, vero? – Esattamente! E ora assistiamo alla cacciata dall’Eden, questa è la punizione delle punizioni: “Il Signore Dio disse allora: ‘Ecco l’uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva sempre!’. Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. Scacciò l’uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all’albero della vita” (Gn 3,22-24). – Ma che strane parole vengono messe in bocca a Dio: ‘L’uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male’. Tu le capisci? – L’unica spiegazione che ho riguarda la presunta trasgressione compiuta da Adamo ed Eva. Ubbidire a Dio corrisponde al ‘bene’, dissubidire a Dio corrisponde al ‘male’. Gli esseri umani possono ubbidire o disubbidire. Quando disubbidiscono instaurano una loro Legge contrapposta alla Legge di Dio, cioè alla Legge dell’Essere. – Ed ecco perché Dio li ha cacciati, perché ormai si sono resi autonomi, si sono fatti una loro Legge, una loro morale. Beh, ma è segno dell’esercizio della libertà, no? – Certo, ma la libertà, se vuole essere costruttiva, dovrebbere compiere solo scelte in sintonia con l’Essere. – Senno? – La ‘cacciata’ indica che si stabilisce un distacco, una frattura. Però vedi, questo esercizio di libertà riguarda ogni essere umano. L’errore di fondo di questo racconto è aver attribuita una trasgressione originaria ai due presunti capostipiti, per cui le conseguenze negative si sarebbero rovesciate non solo su di loro ma su tutta l’umanità. Di questo parleremo a fondo nelle prossime conversazioni. – Voglio passare dai simboli alla realtà delle cose. I simboli sono troppo sfuggenti. – Bene. Allora: tiriamo le somme! L’autore del libro della Genesi è chiaramente maschilista. Tu mi chiedevi se il maschilismo ha condizionato solo l’espressione delle verità rivelate da Dio o anche le rivelazioni stesse? La risposta forse ti sorprenderà: Ti ho risposto prima ‘L’uno e l’altro e anche peggio’, ci avevi fatto caso? – Sì, ma tu fai una battuta e scappi via, ho lasciato correre.

16.           Rivelazione di Dio e concezioni degli uomini

– Ora ti spiego che cosa intendevo quando ho detto ‘E anche peggio’. – Aspetta un attimo, non abbiamo parlato della strana figura del ‘Serpente’ e della punizione che riceve da Dio. Non vuoi soffermarti un attimo su questo aspetto così inquietante? – Abbiamo detto che tutto quello che il Libro della Genesi racconta sia riguardo alla creazione dell’umanità, la collocazione di Adamo ed Eva nell’Eden, la loro trasgressione in conseguenza della tentazione del Serpente, e infne la loro cacciata…è pura invenzione. Se si vuole si può studiarne il valore simbolico ma non siamo davanti a un evento reale. – Quindi anche questo ‘Serpente’ è opera di fantasia, quindi inesistente. – Infatti. – Per cui anche la punizione che subisce da Dio dopo la sua malefatta è un’invenzione. – Anche. Ovviamente si possono trovare delle analogie tra il Serpente con quello strano personaggio che vuole a tutti i costi mettere alla prova il povero Giobbe e si chiama ‘Satan’. E infine si può collegarlo con Satana o il Diavolo di cui parla anche Gesù. Ma è un argomento complesso che vorrei approfondire con calma. Parleremo in una nostra coversazione del ‘Mistero dell’Iniquità’ e allora vedremo quanto c’è a questo riguardo di sicuro e attendibile nella Bibbia. – Mi piacerebbe. Già hai detto cose illuminanti sul Diavolo nella nostra prima conversazione ma sicuramente c’è di più, molto di più. E io sono molto curioso. – Va bene, lo faremo. – Ora dimmi pure che cosa intendevi con l’espressione ‘C’è di peggio’. – Ho chiarito che le ‘Sacre Scritture’ non sono ‘Parola di Dio’ per quanto contengano la ‘Rivelazione di Dio’. Ebbene queste narrazioni che abbiamo esaminato sono un po’ simboliche,  un po’ mitologiche, un po’ fantastiche e contengono ben poca ‘Rivelazione di Dio’, anzi sono in gran parte frutto delle concezioni degli uomini. Nei passi che abbiamo preso in esame, ad esempio, sono orientate a sancire la superiorità del maschio sulla femmina utilizzando sia l’atto creativo di Dio, sia l’atto punitivo. Ma è evidente che Dio in tutto questo non c’entra. – Allora gli Autori Sacri… dobbiamo declassarli e chiamarli semplicemente ‘autori’, perché sono degli imbroglioni. Ammantano le loro idee con l’autorità divina e in questo non c’è nulla di sacro, anzi! E infatti la ‘Dei Verbum’ vuole tenere insieme due affermazioni che invece si contraddicono. Non si può dire che questi autori scrivono ‘con certezza, fedelmente e senza errore’ ciò che lo Spirito loro suggerisce e al tempo dire che sono soggetti ‘alle condizioni del loro tempo e della loro cultura’. Abbiamo visto che ‘cultura e condizioni del tempo’ possono prevalere e imporsi come ‘verità divine’, mentre sono solo ‘convinzioni umane’. – Quando dicevo ‘Anche peggio’ intendevo dire appunto che l’influenza umana, su tutto ciò che è riportato nelle cosiddette Scritture Sacre, è stata preponderante per cui riuscire a distinguere tra espressioni alterate, rivelazioni inventate e rivelazioni autentiche è oltremodo arduo. – Me ne sto accorgendo. – Nella nostra prossima conversazione ti esporrò i ‘Criteri interpretativi’ che ho tratto direttamente dalla Scrittura e con l’ausilio di questi strumenti, una dose di buon senso e ovviamente l’aiuto dello Spiriti Divino che deve essere sempre invocato… qualcosa si riesce a decifrare. – Certo che avere tra le mani questa biblioteca di libri, questa Bibbia, che viene esaltata dalla Chiesa Cattolica come Libro Sacro, Parola di Dio, Rivelazione della volontà di Dio e poi constatare che si tratta di testi manipolati, raffazzonati, strumentalizzati, alterati… con ben poche luci vere che vengono da Dio, e che occorre faticosamente discernere in tanta brodaglia… vien voglia di… – Buttare via la Bibbia? Conosci il proverbio “Gettare via il bambino con l’acqua sporca”? – Sì, lo conosco. E infatti non lo farò, perché credo, come hai detto tu, che nei libri della Bibbia via sia racchiusa la ‘Rivelazione di Dio’, anche se non tutto è ‘rivelazione’. E quindi starò attento per discernere ciò che è vitale e vero, il bambino, e ciò che invece è solo acqua sporca, cioè le opinioni umane. – Gesù ha detto ai Giudei suoi contemporanei: “Annullate la Parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi” (Mc 7.13) e queste ‘tradizioni’ sono entrate anche nell’elaborazione dei Libri della Torah, non c’è dubbio. C’è un episodio in cui Gesù mette in evidenza questo aspetto. E’ nel Vangelo di Marco. Potresti leggerlo tu? – Volentieri, ormai mi sento lettore ufficiale:“Alcuni farisei si avvicinarono a Gesù per metterlo alla prova e gli domandarono: ‘È lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?’. Ma egli rispose loro: ‘Che cosa vi ha ordinato Mosè?’. Dissero: ‘Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla’. Gesù disse loro: ‘Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma all’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto” (Mc 10,2-9). – Vedi che la norma in questione è data da Mosè e non da Dio. Anzi è in contraddizione con la volontà di Dio. – Sicuramente ci sono altri fattori ‘culturali’ che possono avere influito sulla redazione delle ‘Sacre Scritture’, è così?

17.           Elezione di Israele

– Non c’è dubbio. Ad esempio la convinzione del popolo ebraico di essere il ‘Popolo Eletto’ da Dio. – Metterai in dubbio anche questo? – Non annullo l’espressione ‘Popolo Eletto’ e neanche l’elezione da parte di Dio, ma l’interpretazione che lo stesso popolo, o meglio i suoi scrittori sacri, hanno formulato in modo non conforme al progetto di Dio. – Fammi capire. Il popolo ebraico non è l’erede di Abramo? Delle promesse di Dio ad Abramo? Dio non lo ha scelto per rivelarsi come Dio unico, rispetto al politeismo diffuso allora in tutte le nazioni? Dio non ha preparato questo suo popolo perché potesse avvenire l’incarnazione del Figlio suo, per la salvezza di tutta l’umanità? – Calma, calma! Nella Bibbia possiamo riscontrare convinzioni, formate nel popolo ebraico lungo i secoli, che interpretavano l’elezione di Dio in modo errato. – Fammi qualche esempio. – Gli ebrei hanno interpretato l’elezione da parte di Dio come una superiorità sugli altri popoli, e questo è un errore. L’elezione è in funzione della salvezza di tutta l’umanità. Cristo, il Logos che si fa uomo nella stirpe ebraica, è per la salvezza degli ebrei o di tutti gli uomini? – Di tutti, è evidente! – Eppure i suoi discepoli non hanno compreso questo se non a fatica. Hai presente l’episodio di Pietro e del Centurione Cornelio? – Come no? Pietro un giorno fu rapito in estasi ed ebbe un visione: vide discendere dal cielo una tovaglia grande, calata a terra per i quattro capi, in essa c’era ogni sorta di quadrupedi e rettili della terra e uccelli del cielo. Allora sentì una voce che gli diceva: ‘Alzati, Pietro, uccidi e mangia!’. Ma lui prontamente rispose; ‘No davvero, Signore, poiché io non ho mai mangiato nessun animale profano e immondo’. Ma quella voce gli disse: ‘Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo più profano’ (At 10, 9-15). – Hai riassunto bene. Qui è evidenziata la mentalità di Pietro, ebreo osservante della Legge di Mosè che distingueva animali puri e impuri. Ma la visione lo mette di fronte ad nuova situazione che dichiarava superata quella Legge: ‘Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo più profano’. – Ma si riferiva solo agli anima puri e impuri. – Eh no. L’insegnamento che Cristo stava impartendo a Pietro riguardava gli esseri umani. Gli Ebrei si distinguevano da tutti gli altri popoli ritenendosi in qualce modo privilegiati, diversi, puri. Cristo ha compiuto una fondamentale purificazione dell’umanità, togliendo ogni motivo di separazione e superiorità. Ebbene con quella visione lo Spirito sta preparando Pietro a lasciar cadere queste distinzioni fasulle. – Infatti Pietro non comprese quella visione e si domandava che cosa significasse ciò che aveva visto, quando lo Spirito gli disse: “Tre uomini ti cercano; alzati, scendi e va’ con loro senza esitazione, perché io li ho mandati” (At 10, 20). Erano tre uomini inviati dal Centurione Cornelio, un pagano, un romano di Cesarea.

18.           Salvezza per tutti

– Lo Spirito Santo doveva abbattere la mentalità dell’ebreo Pietro fortemente radicata e aveva orchestrato un piano di grande respiro. Aveva mandato un angelo da Cornelio per dirgli di invitare Pietro nella sua casa e ascoltare ciò che aveva da dirgli. Contemporaneamente istruiva Pietro con l’immagine della tovaglia e lo preparava ad un salto di qualità che da solo non avrebbe mai potuto compiere. E poi gli preparava una strordinaria sorpresa! – Pietro nei Vangeli appare uno dalla testa dura. – Non più degli altri discepoli. Ma non è questione di ‘dura cervice’ quanto piuttosto di convinzioni ereditate dalla tradizione. Non era lecito per un Giudeo unirsi o incontrarsi con persone di altra razza, ma quel che Dio gli aveva detto riguardo agli animali, Pietro, certamente guidato dallo Spirito, lo stava applicando agli esser umani. Conclusione: ‘Non si deve considerare profano o immondo nessun uomo’. Questa era un’acquisizione rivoluzionaria per Pietro. Non ci sarebbe mai arrivato senza l’aiuto di Dio. – Cornelio intanto aveva raccolto intorno a sé i suoi familiari e gli amici intimi per ascoltare tutto ciò Pietro aveva da dirgli da parte del Signore. – Ricordi le parole con cui Pietro inizia il suo discorso? – No. – Eccola qua: In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto’. – Ma qui dice qualcosa di più rispetto alla visione! – Cioè? – Aveva detto: ‘Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo più profano’e tu stesso hai parlato dell’atto di purificazione compiuto da Cristo a favore di tutti gli uomini. Ma qui dice una cosa nuova. Ancora prima della purificazione di Cristo, ogni uomo, di qualunque popolo della terra è a lui gradito purché ‘lo tema e pratichi la giustizia’. – È vero e devo farti i miei complimenti per averlo notato. Quando parleremo della rivelazione di Dio in tutte le religioni e le culture, questa verità sarà ancora più evidente.Comunque Pietro, istruito direttamente dallo Spirito Santo, arriva a superare la concezione dell’elezione di Israele come un privilegio che esclude gli altri popoli. Israele è stato scelto da Dio per poter essere il canale della manifestazione del ‘Figlio di Dio’ a favore di tutti. L’elezione è una missione, un compito, non una preferenza, una predilezione arbitraria da parte di Dio. – Infatti, Dio proprio attraverso Pietro introduce questi pagani nella salvezza portata da Cristo. – Pietro diede allora la sua testimonianza su Gesù di Nazareth, consacrato da Dio con l’effusione dello Spirito Santo e sulle opere da lui compiute: miracoli, guarigioni, liberazioni. Parlò della sua morte e della sua resurrezione e concluse dicendo: ‘Chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati’. Ora la prassi era che coloro che accoglievano la testimonianza e credevano potevano essere battezzati. Ma le cose non andarono così.  – Eh, no! Ecco la sorpresa di cui parlavi. Pietro stava finendo la sua testimonianza quando lo Spirito Santo scese sopra tutti coloro che ascoltavano il discorso e si misero a parlare in lingue e glorificare Dio. – Gli ebrei circoncisi, che erano venuti con Pietro, si meravigliavano che anche sopra i pagani si effondesse il dono dello Spirito Santo. Vedi, la mentalità ebraica che riteneva l’elezione qualcosa di esclusivo? Pietro però era stata preparato dallo Spirito e ormai era aperto per accogliere la lezione finale: lo Spirito, contro le regole con cui si era manifestato dopo la Pentecoste, ossia la prassi del ‘Battesimo con acqua nel nome della Trinità’ seguito dalla ‘Imposizione delle mani degli Apostoli’, si effonde da sé sui pagani. È una lezione da imparare bene: questa è la sovranità dello Spirito, l’assoluta libertà di Dio. – Ma avrebbero prima dovuto ricevere il ‘Battesimo’ che toglie il ‘Peccato Originale’ e poi l’effusione dello Spirito! Questa è la prassi imposta dalla ‘Dottrina Cattolica’. – Per fortuna allora non c’erano ancora gli errori della ‘mentalità cattolica’ e lo Spirito si stava preoccupando di abbattere la ‘mentalità ebraica’ che era molto consolidata – Già. – Pietro a questo punto dice: ‘Forse che si può proibire che siano battezzati con l’acqua questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo al pari di noi?’. – Effettivamente il ‘Battesimo con l’acqua’ poteva essere superfluo, non credi? – Sì, lo penso anch’io. Ma Pietro stava parlando ai fedeli circoncisi, cioè agli ebrei, e sotto i loro occhi li battezza per introdurli ufficialmente a far parte della Chiesa nascente. Ora, abbiamo seguito l’iter compiuto dallo Spirito, per abbattere in Pietro la radicata mentalità ebraica e per dargli la visione di Dio sull’umanità. La salvezza è per tutti, Cristo è morto e risorto per tutti, lo Spirito Santo si effonde su tutti, purché lo accolgano. Ma a Pietro rimane da convincere i suoi confratelli perché acquisiscano tutti quanti quello che lo Spirito gli ha insegnato. La notizia che ‘i pagani avevano accolto la parola di Dio’ giunse a Gerusalemme e, quando Pietro si recò là, fu rimproverato dai fratelli circoncisi: ‘Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!’. – Sempre la mentalità degli Ebrei, Popolo eletto, che non devono mischiarsi con i pagani. – E allora Pietro dovette raccontarecome erano andate le cose e comunicò la conclusione a cui era giunto dopo l’effusione dello Spirito : ‘Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che a noi per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?’ (At 11,17). E allora tutti si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: ‘Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!’ (At 11,18).

19.           La mentalità del popolo eletto

– Hai suscitato in me uno strano pensiero con questo racconto… – Che abbiamo ricordato insieme. – Sì, però il tuo commento è stato una cosa nuova per me. E mentre parlavi della ‘mentalità ebraica’, io mi sono reso conto che qualcosa di simile è sorto nella Chiesa Cattolica, voglio dire si è insinuata nella chiesa la ‘mentalità del popolo eletto’. – Che vuoi dire? – Eh, sì. Gli ebrei credevano di essere il popolo eletto e di salvarsi solo loro, non è così? Beh, la Chiesa cattolica non ha coniato quella frase ‘Extra ecclesia nulla salus’? Non è la stessa cosa? Chi è fuori della Chiesa non si salva. Addirittura chi è fuori dalla Chiesa Cattolica non si salva. – Hai perfettamente ragione. Quello che nel disegno di Dio è elezione in vista di un compito, una missione a favore dell’umanità, diventa motivo di discriminazione, di auto-innalzamento. Sant’Agostino parlava tranquillamente di ‘massa dei dannati’ dalla quale Dio, a suo insindacabile giudizio, estrae chi deve salvarsi e ovviamente lo inserisce nella Chiesa Cattolica, la Chiesa Latina che fa capo al Papa. – Il Concilio Vaticano II ha contraddetto quel motto: ‘‘Extra ecclesia nulla salus’, mi sembra, o no? – E’ sempre molto difficile per il Magistero riconoscere i propri errori. Infatti nel Catechismo al N° 846 si chiede: ‘Come bisogna intendere questa affermazione spesso ripetuta dai Padri della Chiesa?’ Senti la risposta: ‘Formulata in modo positivo significa che ogni salvezza viene da Cristo-Capo per mezzo della Chiesa che è il suo Corpo’. Ti soddisfa? – Proprio no. Ok. La frase positiva è questa: ‘La salvezza viene da Cristo attraverso la Chiesa’. Però non dice nulla del destino di coloro che non conoscono Cristo-Capo! – Infatti. Ma il Concilio è stato più preciso, soprattutto nella ‘Lumen Gentium’: “Quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, ma che tuttavia cercano sinceramente Dio e coll’aiuto della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di lui, conosciuta attraverso il dettame della coscienza, possono conseguire la salvezza eterna”. Siamo nel 1965 e i Padri Conciliari hanno scoperto ciò che san Paolo scriveva ai Romani agli albori della Chiesa. Che velocità! San Paolo era stato molto chiaro. Passami la Bibbia che trovo il passo. Ah, eccolo: “Quando i pagani, che non hanno la legge, per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei loro cuori come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono” (Rm 2, 14-15). C’è però una differenza… che forse ti è sfuggita. – E sarebbe? – Non ti innervosire. Può capitare perché i Padri amano le sottigliezze per rimanere fermi sulle loro posizioni dando l’impressione di cambiare. – Ah, sottigliezze strategiche? In realtà esprimono la loro ristrettezza di mente, comunque giudica tu. Abbiamo acquisito che per Paolo ‘i pagani per natura agiscono secondo la legge scritta nei loro cuori’. Egli non dice che per fare questo abbiano hanno bisogno ‘dell’aiuto della grazia’, ossia di un aiuto supplementare di Dio, come se la natura non bastasse. – Già, non l’avevo notato, ma è un dettaglio importante? – Eh sì. Secondo la ‘Dottrina del Peccato Originale’ elaborata dal Magistero Cattolico l’essere umano dopo quel peccato è incapace del benché minimo atto di bene, quindi non può agire, nella condizione in cui si trova ‘conformemente alla Legge che è nel suo cuore’. In questo modo i Padri Conciliari mentre offrono una prospettiva di salvezza la condizionano alla ‘grazia’. Quindi la concedono e subito dopo l’annullano, perché la ‘grazia’ Dio può elargirla come no. – Il testo continua così: “Né la divina Provvidenza nega gli aiuti necessari alla salvezza a coloro che non sono ancora arrivati alla chiara cognizione e riconoscimento di Dio, ma si sforzano, non senza la grazia divina, di condurre una vita retta”. Di nuovo la dipendenza dalla ‘grazia’. Insomma, l’essere umano per loro è incapace di condurre una vita retta perché il ‘Peccato Originale’, anzi le sue conseguenze, lo hanno devastato. Visione terribilmente negativa dell’Umanità! Allora si potrebbe dire: ‘Extra grazia nulla salus’! E la grazia è totalmente nelle mani di Dio… bisogna aspettarla! Siamo nelle mani di Dio, la nostra libertà non conta nulla, siamo peccatori e basta e tutto dipende da Dio. Questo è il ritornello che da Agostino di Ippona in poi ci viene fatto rintronare nelle orecchie. – A questo riguardo, mi sembra che certi passi di Paolo, che parlano di elezione, possano indurre in errore. Ad esempio quando dice: “Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati” (Rm 8,29-30). Non sembra parlare di tutta l’umanità, ma solo di quelli che ha predestinati alla salvezza! – Infatti Agostino si appoggia su passi simili per la sua dottrina della ‘doppia predestinazione’, che ha origine da lui ed è stata ripresa dai Giansenisti. Costoro sono stati condannati dalla Chiesa, ma Sant’Agostino, Padre della Chiesa, che è il ‘capostipite’ di questa mentalità, non ha avuto nessuna riprovazione. – L’elezione di Israele sapresti dirmi su quali testi biblici si appoggia? – Ce ne sono parecchi. Tutta la Storia del Popolo d’Israele, a dire il vero, raccontata nei vari libri. Ad esempio, il libro dell’Esodo: “Se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli, perché mia è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa” (Es 19,5-6). Ecco le parole che Mosè ha ricevuto da Dio riguardo all’elezione di Israele tra i popoli. – ‘Voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli’. Sembra un Dio possessivo. – Ancora: “Ecco, al Signore tuo Dio appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e quanto essa contiene. Ma il Signore predilesse soltanto i tuoi padri, li amò e, dopo loro, ha scelto fra tutti i popoli la loro discendenza, cioè voi, come oggi (Dt 10,14-15). Qui l’elezione si fa più precisa, si parla di predilezione e di amore. – E anche di scelta. – La consapevolezza di essere oggeto di un amore speciale torna nelle preghiere che i Sacerdoti innalzano a Jahvè: “Signore, Signore Dio, creatore di tutto, tremendo e potente, giusto e misericordioso, tu solo re e buono, tu solo generoso, tu solo giusto e onnipotente ed eterno, che salvi Israele da ogni male, che hai fatto i nostri padri oggetto di elezione e santificazione, accetta il sacrificio offerto per Israele tuo popolo, custodisci la tua porzione e santificala” (1 Mc 1,24-26). Ci sono molti altri passi, ovviamente. – Elezione, predilezione, proprietà di Dio…. sono tutte espressioni che possono favorire una mentalità di privilegio, di superiorità rispetto agli altri popoli. – E questa mentalità, che gli autori avevano acquisito, ha influenzato i loro scritti. Quindi, in conclusione, non possiamo chiamare la Bibbia ‘Parola di Dio’, perché l’oro della rivelazione è frammisto con il magma di ciò che proviene dall’uomo. – Ma come fare a distinguere l’oro dal similoro, l’oro da ciò che frammisto all’oro viene spacciato per oro? – Dobbiamo lasciarci guidare dallo Spirito Santo, chiedere la sua luce e la sua assistenza e non dobbiamo neppure trascurare il buon senso che viene dalla retta ragione. Come ti ho già detto nella prossima conversazione ti illustrerò alcuni criteri che possono aiutarci a distillare l’essenza della rivelazione di Dio dalla Bibbia. Ora però è l’ora di pranzo ed è giusto, dopo una mattinata così intensa, riposarci un po’ e rifocillarci? Che ne dici d’un buon spezzatino? – Ieri ti ho sentito armeggiare in cucina da cui veniva una certa fragranza di cipolla e rosmarino! – Sì, e già tutto pronto, basta scaldare. Andiamo. Però voglio dirti ancora una cosa, che è molto importante.  Ci sono studiosi che conoscono tutta la Scrittura ma non si preoccupano di viverla. Per quanto la Bibbia sia un monumento notevole di cultura, la testimonianza di una civiltà e una tradizione, il suo valore principale è quello di contenere la ‘Rivelazione di Dio’ in ordine alla salvezza dell’uomo. Chi non usa la Bibbia per comprendere e acquisire questa ‘Rivelazione’ vuol dire che non ha capito l’aspetto essenziale della Bibbia. – “Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!” (Lc 11,28). – Gesù lo dice spesso e in parecchi modi: “Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica” (Gv 13,17). – Ecco: questa è la Beatitudine che vorrei! – A chi lo dici! Ma intanto… beati quelli che trovano la tavola imbandita!